Tre amici
vanno in pizzeria, a fine serata il cameriere comunica un conto di 30
euro, prende i soldi e li porta al proprietario che decide di far
loro uno sconto di 5 euro, li restituisce al cameriere che strada
facendo se ne mette 2 in tasca riconsegnandone solo 3 ai clienti.
3 per 9 euro 27 più i 2 euro del cameriere 29 euro, ne mancherebbe 1, di euro, per arrivare ai 30 euro iniziali.
3 per 9 euro 27 più i 2 euro del cameriere 29 euro, ne mancherebbe 1, di euro, per arrivare ai 30 euro iniziali.
Dov’è
sparito? ...ma non è la sola incognita.
Il cameriere
allora torna dal proprietario che, scocciato, fa una ricevuta da 25
euro, il cameriere la porta al tavolo dicendo che in cassa hanno
fatto confusione (per giustificare i 2 euro in meno) ed invece di una
ricevuta da 27 euro ne hanno fatta una da 25 scontando ulteriori 2
euro (che deve, per forza di cose, tirare fuori lui).
Uno degli
ospiti dice allora che, grazie, ma lui può scaricare, per pranzi di
lavoro, massimo 20 euro, per cui prega il cameriere di riformulare la
ricevuta a 20 euro ridandogli i 2 euro ricevuti, come mancia.
Fino a quel
punto i clienti avrebbero pagato 9 euro a testa, il cameriere ha 2
euro di “automancia”, il proprietario ha incassato 25 euro mentre
3 euro se li sono ripresi al tavolo con lo sconto iniziale, ma solo
uno dei tre commensali guadagnerà, a fronte di una spesa effettiva
di 9 euro,
altri 11 euro fraudolentemente estorti alla sua azienda
come rimborso e, dividendolo comunque per tre, ne farà beneficiare
per due terzi anche i suoi compagni di tavola: 3,66 a testa; di
conseguenza il prezzo finale della pizza cadauno sarà quindi 9 –
3,66 = 5,34 euro. Che moltiplicati per 3 fanno euro 16 che
sommati agli 11 fanno tornare tutto a 27 euro.
Aggiungi didascalia |
Il cameriere
ne ha 2, anche in questo caso ne manca sempre 1 per arrivare ai
famosi 30.
In quanto i
27 meno i 25 rimasti in cassa non reggono il calcolo perché in
cassa, contro una ricevuta da 20 euro, il proprietario ha fatto
sparire ulteriori 5 euro. Il vero, unico ed autentico ricavo del
tavolo.
O almeno
teorico, perché ancora non finisce qua.
Il proprietario, sollecitato a nuova ricevuta, si storce alquanto e decide di far pagare prezzo pieno: gli appunto 30 euro iniziali.
Va lui
stesso al tavolo ed alle proteste sui presunti soli 3 euro rimborsati
inizialmente dal cameriere, scatta la rissa, arriva la polizia, che
sequestra la prima ricevuta di 25 euro e la seconda di 20, la terza
da 30, i 2 euro presi dal cameriere, i 3 trattenuti dai clienti ed i
25 euro in contanti in cassa al ristorante.
Le tre
fatture assommano a 75 euro che diviso i tre clienti fanno
esattamente 25 euro; con due delle quali abbiamo un’evasione
fiscale accertata rispettivamente di 5 euro e 10 euro, per un totale
di 15 euro a carico proprietario locale, più ulteriori 10 euro
di multa da pagare da parte dei tre clienti, più 20 euro di multa per il cameriere colluso, oltre a 45 euro di multa per il proprietario evasore. Il totale è un esborso di 110 euro per una pizza che regolarmente pagata, non avrebbe superato gli iniziali 30 euro, superiore quindi di 80 euro al costo originario di 16 euro (volendo coinvolgere tutti gli attori)
per ciascuno dei nostri protagonisti, con un surplus di 6 euro cadauno, rispetto alla spesa iniziale, che moltiplicati per 5 fa ritornare il totale di 30 euro in capo ai clienti.
di multa da pagare da parte dei tre clienti, più 20 euro di multa per il cameriere colluso, oltre a 45 euro di multa per il proprietario evasore. Il totale è un esborso di 110 euro per una pizza che regolarmente pagata, non avrebbe superato gli iniziali 30 euro, superiore quindi di 80 euro al costo originario di 16 euro (volendo coinvolgere tutti gli attori)
per ciascuno dei nostri protagonisti, con un surplus di 6 euro cadauno, rispetto alla spesa iniziale, che moltiplicati per 5 fa ritornare il totale di 30 euro in capo ai clienti.
Considerando,
invece, equamente restituiti i 5 euro di sconto, i tre commensali
avrebbero pagato 8,33 euro cadauno, per il totale dei 25 a mano
proprietario, che sommati agli 0,66 euro in teoria ulteriormente
spettanti ai tre,
e risultanti dai 2 euro a mano cameriere diviso i 3 ospiti, riconducono al totale degli originali 27 euro, dai quali dedurre i 2 incamerati dal cameriere per cosi tornare ai 25 euro prezzo netto da sommare definitivamente ai 5 euro di sconto per poter riformulare i fatidici 30 euro di partenza.
e risultanti dai 2 euro a mano cameriere diviso i 3 ospiti, riconducono al totale degli originali 27 euro, dai quali dedurre i 2 incamerati dal cameriere per cosi tornare ai 25 euro prezzo netto da sommare definitivamente ai 5 euro di sconto per poter riformulare i fatidici 30 euro di partenza.
(… ma che
dopo la restituzione dei 3 euro da parte del cameriere, uno dei tre
commensali, li abbia trattenuti tutti e 3 per lui, è un’altra
storia, e non ve la racconteremo ora...)
per me annava bene pure senza ricevuta!!!
RispondiEliminaahahah!!... anche un collega m'ha detto; aho! andostà 'sta pizzeria che ce passo er giorno de chiusura!!..
EliminaAhaha, la prima parte la sapevo anche io :)
RispondiEliminaPensa, la sapevo con le mille lire. Decisamente altri tempi :p
Moz-
Mi hai fatto venire il mal di testa: odio la matematica. Mi arrendo: solo Pizza Catarì fatta in casa e se proprio proprio devo uscire a cena andrò da McDonald's dove si paga in anticipo, così se mi fanno tante storie esco subito e vado da Burger King.
RispondiEliminaTutti quei numeri mi verranno su per una settimana come la peperonata :)
Più che un paradosso matematico direi un cameriere disonesto. Comunque è tutto questione di pensiero analitico, uno dei gli argomenti che tratterò su Matematica Consapevole (su Facebook) nei prossimi giorni.
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