Mentre
leggevo il Suo racconto
su Via dello Statuto, a Roma, (tratto dal godibilissimo Momenti di trascurabile felicità) ho prima sperato, e poi
temuto, di far parte di quelle singolari storie, delle folcloristiche
e bizzarre ricorrenze sbirciate dalla finestra.
Perché
anch’io mi ritengo uno di quei “movimenti”.
Tutti i
sabato mattina transito a Via dello Statuto, parcheggio lo scooter appena dopo MAS, coacervo di varia umanità, e faccio un giro di
(r)esistenza lineare e convenzionale per quel magazzino dove la mia
dolce consorte non entrerebbe neanche a pagamento.
MAS
(Magazzini Allo Statuto) quindi, come linea di confine, come terra dei nessuno, come limite invalicabile dell'umano errarsi/vendersi/corrompersi, dove le commesse del libro si confondono agli avventori.
E proprio
io, ora, leggo che qualcuno, sempre in quella via
- dove io libero le ansie allineandole ai bordi della
mia vita, dove tento di riconciliare le brutture settimanali ed i
nodi esistenziali con una full immersion di mercatino ai margini -
è padrone
delle consuetudini, le enumera, le spia, se ne appropria dall'alto,
le sviscera e le fantastica, le disegna di nuovo, ne sbozza i
contorni masticandone l'essenza, e sempre io, che in quella via
brucio, come carta al fuoco, questi miei momenti di fragile felicità
adornati di velata trascurabilità; mi avverto, in tangibile tempo reale -
leggendo il Suo libro - spiato, osservato, spulciato, denudato,
defraudato del mio minimo alone di mistero,
e se anche Lei non abitasse più
in quella corta e pulsante via, non ne ricordasse rumori, polveri di
aromi orientali e cotone grezzo, caffè fragranti e ciambelle
zuccherose, elettronica low cost e borse clonate; io, comunque, ogni sabato, ora, mi eleggo a Suo movimento,
a mossa ripetuta, a consuetudine origliata.
Alzo il naso
in su, cerco d'individuarla una finestra traslucida, un fiato curioso,
uno sguardo che studia e cataloga e riscrive una storia, di ogni
storia in transito, che architetta un'altra esistenza su esistenze in
affanno, che (de)scrive, di nuovo, speranze, agghinda le fughe,
celebra un movimento - o più che siano - quantunque timidamente defilato.
E m'illudo,
allora, sereno e disarmato nel Suo pensiero, in una Via dello Statuto
sconfinata, algoritmo del mondo che sforna sequenze apparentemente
disordinate,
ma in realtà (croce)Via docilmente addestrata da un Suo
sguardo a tenere assieme storie mischiate, epiloghi di esistenze
confusionarie che vanno a separarsi proprio lì, o proprio da lì
tentano, ancora, di riordinare il proprio disagio, depistando
l’inadeguatezza.
E non credo
importi granché se Lei ci sia ancora, affacciato.
Ha creato, o
meglio individuato, un universo di emozioni parallele.
E questo le
è magicamente sopravvissuto.
Un universo
dove ognuno sa bene cosa c’è in quella borsa che attira la
curiosità, ma gioca a non saperlo, ed allora le spio anch'io le borse delle commesse,
il contegno dei senegalesi, i cinesi con la sigaretta sul ciglio del negozio, pronti a fumarsi il resto della città,
le spio dall'alto pur calpestando sanpietrini corrosi.
Grazie per
quel Suo “desiderio”,
per quel punto di vista,
e grazie
ancora per le emozioni
(trascurabili neanche un pò...).
p.s. a proposito, a Natale MAS chiude. Davvero.
Chissà dove parcheggerò i sogni...
p.s. a proposito, a Natale MAS chiude. Davvero.
Chissà dove parcheggerò i sogni...
Ammetto di essere ipersensibile alle "d" eufoniche non indispensabili, ma quel "ed i nodi" mi ha fatto star male... Brrrrrr :-))
RispondiEliminaPerò salvaguardano una certa musicalità.. concedimelo.. ed-dai!! ;))
EliminaIo quel libro ce l'ho ed è davvero carino, mi ci ritrovo in molte cose!!
RispondiEliminaPurtroppo non conosco il MAS...
Moz-
..eh eh.. quello che compri da COIN con 300 euro lo prendi da MAS con 30 (e non è affatto detto che duri meno... ;))) )
EliminaQui da me purtroppo non c'è... :)
RispondiEliminaMoz-
..se ho capito bene, sei in provincia... goditela!! (finché reggono...)
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