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domenica 20 marzo 2022

LA SINUOSA DUBAI

Passeggiamo con la sabbia tra i piedi. E' sabbia desertica, calda, leggera, impalpabile: una polvere dai granelli impercettibili. Levigata da millenni  di mare asiatico, che giunge ad ogni crepuscolo arabeggiante di Golfo Persico. 

Tutto attorno si ergono grattacieli pazzeschi, ampissime strade a quattro corsie, circondate da fiori colorati costantemente curati e annaffiati nonostante temperature già proibitive a marzo. 
Soldi e spazio. 
Ecco il trucco.
A differenza di New York, dove per costruire nuovamente si devono sacrificare anche costruzioni prestigiose, qui a Dubai c'è spazio infinito, quasi quanto il denaro.

La ricchezza degli Emirati Arabi si staglia arrampicandosi in cielo, ma quella sabbia ingovernabile la ritrovi di continuo ad ogni modernissimo svincolo, a ricordare che prima degli anni cinquanta, prima dei giacimenti di petrolio, la vita era ben altra, ma non è stata affatto cancellata dall'opulenza manifesta.
C'è sempre sospetto quando si pensa a città artificiali, che manipolano passato e futuro, ma credo necessiti interpretare.

Esisteva solo un crocevia, ma già prestigioso, tra Asia e Africa, mercato incredibile di ori, spezie, tappeti, profumi, sogni e incanti.
Mancava solo un'impronta propria, che diverrà quella di esaltarle, le impronte.
 









C'eravamo già stati in rapida toccata e fuga, ora volevamo carpire qualcosa che andasse oltre il colpo d'occhio. La Dubai pazzesca continua a crescere: quella dell'ingegneria futuristica, dei grattacieli arditi, delle soluzioni architettoniche sfidanti, abbinate ad una efficienza unica, un'ode all'invito, all'accoglienza, alla multietnicità.
Nulla di falso, solo lontano dalla nostra bradicipità, dalla nostra fatica a combinare passato e futuro, a miscelare Storia e divenire. 



Punto di incontro dove le fronde dell'islamismo vanno levigandosi lasciando sempre più spazio all'evoluzione, pur nell'eco di un muezzin che ovatta l'aria mentre attendi il verde al semaforo pedonale ammirando uno dei tanti azzardi stilistici. 





Eppoi l'Expo, la scusa per tornarci, a Dubai, noi che comunque l'avevamo "lambita" in crociera, in tempi ancora.. normali.
E devo dire che quella di Milano, nel 2015, ci impressionò di più, forse anche perché la prima. Ma sempre di spettacolo incredibile trattasi, un mini giro del mondo che ubriaca di sensazioni...






Insomma Emirati Arabi come frontiera del futuro, come vorremmo che siano le nostre città: ordinate, pulite, efficienti, vivibili.
Ma anche rispettose di tradizioni e passato, capaci di integrarsi e crescere insieme, senza rinnegare nulla. Tesori od errori che siano. 



Vista dal 155 piano del Burj Khalifa, il grattacielo più alto del mondo






Colazione  al rooftopt







Innamorato al volo.. ;)

50 commenti:

  1. Buongiorno caro Franco.
    Le tue foto sono STRAORDINARIE! Grazie.
    Dubai è tanto distante da me, da noi. È un voler vivere nel futuro lì dove il passato è stato difficile e forse ancora lo è per molti.
    Ti abbraccio e complimenti soprattutto per l'ultima immagine, bellissima! Ciao.

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    1. Di fronte agli Emirati Arabi c'è l'Iran. Terra ricca altrettanto ricca di Storia e risorse. Ma che vive nell'indigenza per scarsa intelligenza e praticità. Dall'Iran arrivano giusto i contrabbandieri a procurarsi beni essenziali o meno. Potrebbero vivere da nababbi. La vita è strana.

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  2. Mi dispiace per me questa è una città da BRIVIDI. Preferisco il mio paesello di Granarolo raggiungibile con la centenaria cremagliera. Dal porto la vecchia signora ti conduce ai forti e il viaggio è magico. Ciao serena domenica.

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  3. Franco, trascorri il fine settimana a Dubai?

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    1. Da pensionato viaggiamo in mezzo la settimana: costi minori e meno caos ;)

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  4. Oooohh... Che bello! Dubai! Sembra uno spettacolo fotografico; credo che mi piacerebbe tantissimo...
    Nei primi 90 ricordo aver letto un libro intitolato "Dubai", non ricordo l'autore. Si trattava di un militare, nella sua Jeep percorreva il deserto, le dune, lo siluppo dell'attività petroliera... Con quel libro, dalla mia stanza, ho conosciuto Dubai, ma di sicuro un Dubai diverso al di oggi.

    podi-.

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    1. Mia moglie ci passò in una vita precedente proprio a ridosso di quegli anni.. non l'ha minimamente riconosciuta.. ;)

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  5. Non non sono invidioso.
    è una bella bugia
    Veramente belle foto

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    1. E' da vedere, decisamente, perlomeno un approccio diverso di nuova città come inteso in occidente..

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  6. Ottimo reportage, ottime immagini, le città asiatiche, perlomeno alcune, hanno iniziato una rincorsa senza però nessun obbiettivo se non quello di superarsi l'un l'altra.
    Contemporaneamente le città europee e nord americane si sono fossilizzate, sono comodamente sedute sulle proprie ceneri, le prime legate ad una storia millenaria che non riesce ad evolvere, le seconde si compiacciono di una supremazia "autocelebrata" ma mai riconosciuta al di fuori dei propri confini.
    Ovunque, tra le bellezze innovative e un tragico decadimento, manca l'equilibrio, conoscere le proprie radici, vivere appieno il presente, guardare sostenibilmente al futuro, nessuna delle tre ipotesi è mai veramente presa in considerazione.
    Eccellente lavoro, buona domenica.

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    1. A Londra o a New York puoi notare come la fatidica e inesorabile assenza di spazio crei una nuova tipologia di microcosmo urbano che sviluppa per forza in altezze, lasciandoti spesso senza fiato, ma a volte anche in palese asfissia. A Dubai potresti mettere quattrocento metri di grattacielo in orizzontale, senza recare disagio.

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  7. Le foto sono davvero belle, gli emirati però mi fanno un po' terrore.
    Sfarzo e dimostrazione di sfarzo, questo è ciò che mi arriva.
    Ma forse è un mio limite, una mia paura

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    1. Grattacieli invece di atomiche. Ecco lo sfarzo che prediligo. ;)

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  8. Tutto molto affascinante. Foto spettacolari, l'ultima soprattutto ;)

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  9. E i miei occhi si sono inebriati della bellezza di questi affascinanti luoghi. Complimenti per gli scatti, bellissimi. Un luogo in cui il passato e il futuro sono fusi armonicamente. Da visitare, senza dubbio.

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    1. C'è un mondo da visitare.. l'ideale è sempre mettersi in gioco con apertura e disponibilità, diventare spugne e tentare di comprendere, ascoltare, odorare, vivere una parte di quotidianità diventando parte del luogo. Provando almeno.

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  10. Certamente un luogo divenuto iconico negli ultimi anni, e tuttavia non mi attira. In effetti non mi attira neppure New York, evidentemente il fatto che questa sia una versione araba non è sufficiente a stimolare il mio interesse :-D

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  11. Il posto non mi attira molto. ^^
    I miei genitori ci sono stati di recente e non ne sono tornati particolarmente entusiasti (in verità non so nemmeno cosa si aspettavano).

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    1. Credo non si debba mai andare in visita con aspettative precise, ma aperti ad accogliere sensazioni e doni. Viaggiare è aprirsi. Poi ovvio, non tutti i luoghi riescono a donarsi, o a suscitare curiosità ed interesse, ci mancherebbe. A me fece questo effetto Berlino, città cosmopolita e gettonatissima, che non ho mai digerito, come in parte anche Parigi (ma lì voglio riprovarci..)

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  12. Che meraviglia di foto e di paesaggi!! Sembra tutto bellissimo !! Mi piacerebbe visitare Dubai ma troppo lontana. Preferisco mete più vicine ma reportage bellissimo. Complimenti e saluti.

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    1. Mondi distanti spesso meravigliano ancor più, creano sorpresa dove non immagini.. un contrasto di mondi che sanno di essere comunque interdipendenti..

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  13. Che bello e strabiliante, c'è lo potremo permettere un futuro così ambizioso?
    Credo che saremo più preoccupati cose più essenziali:alimenti e energia

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    1. Il problema è che appena sotto quella sabbia bianca che imbratta le scarpe, il petrolio dilaga. Da noi né petrolio sotto, e neanche sabbia troppo bianca sopra..

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  14. Un connubio di mondi diversi che, incredibilmente, ai amalgamano..

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  15. Un bellissimo reportage di un posto unico, ciao buona vacanza, Angelo.

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    1. Un posto che - alcune testimonianze anche fuori di qua me lo hanno confermato - diventa difficile da "trasmettere", perché si rimane legati all'approccio visivo già colmo e denso, impattante. E allora si fatica a guardare attraverso. Ma colpa mia, sia chiaro. E da fotografo so che comprendi cosa intendo.

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  16. Ti confesso che io ho una repulsione istintiva verso ciò che è tutto nuovo, anche se sicuramente hai visitato una realtà molto bella. Io ho bisogno di storia e radici.

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  17. Ho vissuto la mia adolescenza al Cairo e mi è rimasto un debole per la cultura araba. A dubai non sono mai stato ma, incantato dai racconti di chi ci è stato, mi piacerebbe andarci, prima o poi. La cosa che colpisce è sicuramente la modernità di questo luogo e l'opportunità che offre di dare uno sguardo sul futuro. Ma non salirei mai al 155° piano di un grattacielo... per guardare i panorami dall'alto preferisco le montagne! :-)
    Saluti.

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    1. E pensa che soffrirei anche di vertigini.. ma c'è una vetrata che ti separa dal vuoto.. sembra davvero di essere in aereo.. ;)

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  18. Credo sia un luogo dalle svariate possibilità, un'economia emergente che offre immense opportunità, c'è da valutare certo.. pescando il filone giusto, c'è solo da guadagnare.. un po' il nostro boom anni '60

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  19. Un luogo orribile che sposa il peggior modernismo occidentale con la pochezza o il nulla dell'architettura (?) locale. Manco se mi pagassero!

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    1. Pensa che a Roma il monumento(?!) più fotografato è l'Altare della Patria..

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  20. Grsxie perché per me Dubai era solo quella accozzaglia di grattacieli ultramoderni mentrevtu cibhai mostrato anche l'altra faccia di Dubai quella che mi è piaciuta fi più e che non conoscevo

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  21. Foto belle e interessanti. Mi chiedo se il nuovo cresciuto in tempi rapidi sia stato interiorizzato dagli abitanti.

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  22. emozionalmente poco interessante (non mi riferisco al post). ma soprattutto non mi convince.
    buon giorno

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  23. e mi chiedevo dove fossi finito :)
    buon giorno

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  24. Un articolo intenso, e molto interessante, corredato da preziose ed evolute immagini
    Un saluto,silvia

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