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sabato 3 ottobre 2020

RAPPORTARSI

 


A volte mi chiedo quanto sia difficile rapportarsi con le persone specie se, paradossalmente, più cerchi di scavare, venire loro incontro, più ti creano ostacoli: tanti perché vogliono il rapporto di superficie: “tanto ti do, e più di tanto non devi carpirmi”, dove è proprio il pensiero di essere violati, carpiti, sfrucugliati che intimorisce e infastidisce.

 Ovvio che non siamo perfetti, spesso sbagliamo approccio, o passiamo per rompiballe tormentatori. Ma credo che tentare il dialogo, specie su un blog (dove in teoria ti poni in pasto ai leoni più o meno coscientemente), sia fondamentale, altrimenti - come spesso sottolineo - tanto vale scrivere su word quello che ci passa per la testa, evitando che la gente legga e - udite udite! - si permetta di interferire, commentare, suggerire, giudicare addirittura!

Che il blog coincida spesso con il nostro diario, ci sta’, ci mancherebbe pure.

Ma che il nostro diario messo online possa e debba corrispondere esattamente ai canoni di riservatezza della nostra sensibilità, a mio avviso può risultare chimerico, perché tanti possono fraintendere le nostre esclusive confidenze private o sfoghi personali, o scambiarle per una sorta di liberi tutti dove sfogare, a nostra volta, un nostro personalissimo sentire (tanto che chiacchiero io l'ho appena fatto da Pier, e spero non me ne vorrà..)

Poi - sempre in ritardo - scopri che troppo spesso si debbano misurare le parole, i concetti, perfino le sfumature.

Tutto sommato esistono sempre entità diverse, con frequenze sfalsate.

Quindi un doppio binario interpretativo: io ascolto cose diverse da quelle che dici, e oltretutto avrei voluto ascoltarne di ancora diverso tenore, magari proprio quello che l’altro intendeva trasmettere.

Ovvio quindi che conciliare un esatto spirito comunicativo necessita anche di una discreta dose di fortuna.

Vale a dire che tutta una serie di congiunzioni astrali, di affinità elettive e di predisposizioni emotive devono trovarsi a loro agio: quindi l’aver dormito bene, non essere nervosi, aver voglia di leggere o ascoltare qualcuno, sotterrare l’ascia di guerra ben lontano da noi;  aggiungiamoci il sole - se ci piace - o qualsiasi manifestazione meteo a noi confacente, nessuna incombenza ad impellere e nessuna voglia di leggere tra le righe, specie se tra quelle righe non c’è scritto proprio nulla.

Poi mettici anche il rapportarsi coi genitori, con la propria mamma, che se ne è andata proprio l’ultimo giorno del mio mese preferito, a ricordarmi che le cose belle e quelle meno, viaggiano insieme, spesso sedute accanto.

 Tanto vale scambiare due chiacchiere con entrambe.


 

 

28 commenti:

  1. Ti rifaccio le mie più sentite condoglianze.
    Un abbraccio .

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  2. Manca la capacità di relazionarsi. Dici una cosa e l'altro ne capisce un'altra. Si offende e ti taglia.
    Penso che il blog faccia uscire il peggio nelle persone. Non sono masochista. Che fare?

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    1. Col tempo, se persone intelligenti, si arriva serenamente alla comprensione, al rispetto e al sano contraddittorio, come tu ed io. ;)

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    2. Sì, è una questione di intelligenza. Relazionarsi per bisticciare è idiozia.

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  3. Intanto condoglianze Franco. E un abbraccio grande. Mi dispiace per la tua mamma e mi dispiace per il dolore che certamente ora stai provando.

    Mi riallaccio anche al resto del tuo discorso, se non ti dispiace.
    "A volte mi chiedo quanto sia difficile rapportarsi con le persone specie se, paradossalmente, più cerchi di scavare, venire loro incontro, più ti creano ostacoli: tanti perché vogliono il rapporto di superficie: “tanto ti do, e più di tanto non devi carpirmi”, dove è proprio il pensiero di essere violati, carpiti, sfrucugliati che intimorisce e infastidisce."
    Io sono esattamente come tu hai descritto qui. E non lo sono solo via blog, lo sono proprio di natura, fin da bambina. Sono nata così. E' il mio carattere, il mio modus vivendi. Ciò non fa di me una persona che possa avere un diario online? può darsi che le due cose non siano allineabili, tuttavia non desidero privarmi di questo piacere, dal momento che di piacere per me si tratta. Capita di non capirsi, di sentirsi violati, feriti o delusi. Ma va beh, capita anche sotto casa volendo. C'est la vie. La comunicazione è imperfetta come noi siamo imperfetti.

    Buona giornata e ancora condoglianze.

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    1. Tue sei un tesoro così... comprendi, esprimi, esterni, dipingi sensazioni con grazia e discrezione.. io rimprovero solo chi crede di sapere tutto. E ce ne sono..
      Grazie di tutto e del pensiero..

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    2. Grazie come sempre per la tua dolcezza :)
      Un abbraccio.

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  4. Penso che venga spontaneo fare una selezione tra i blog che s'incontrano, ad esempio non sceglierei mai un blog lontano anni luce dal mio indirizzo politico. Mi piacciono anche le discussioni pacate e rispettose e a questo proposito discutere con Vincenzo Iacoponi , era veramente divertente. Ho pochi followers, ma buoni, ma è colpa mia che commento pochi blog.
    Mi dispiace per la tua mamma e, credimi, ti capisco.
    Cri

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    1. Grazie Cris.. discutere pacatamente senza offendere è ancora un qualcosa che troppi non comprendono.. ahime

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  5. Innanzitutto ancora condoglianze.
    Come strumento di comunicazione, un blog deve sottostare alle regole della stessa, nel suo campo...
    Un blog è soprattutto una persona, è un taglio editoriale dato in modo preciso, è un progetto definito...

    Moz-

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    1. Un blog risponde a chi lo scrive, e chi non è in buona fede, prima o poi, si frega da solo.

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  6. Ti riabbraccio forte anche qui💛 poi torno perché hai scritto cose che penso da un po' di tempo anche io.

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  7. Condoglianze sincere, la morte della mamma è sempre un dolore grande, ti sono vicina con una preghiera.
    sinforosa

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    1. Grazie ;) Sono stato fortunato ad averla accanto una vita..

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  8. Stavo scrivendo una cosa troppo lunga e mi sono fermata. Hai ragione, se ci mettiamo in gioco, ognuno nei nostri blog, dobbiamo essere disposti giocare. Con coerenza, correttamente, con sincerità. Poi ci sta che ci siano regole e confini che non ci va di superare e di far superare a chi si confronta con noi. Ma sicuramente possiamo trovare il modo di far comprendere a chi ci segue quali siano i limiti senza sbeffeggiare o umiliare. Diciamo che è cosa da persone mature ed intelligenti. Già, non è da tutti. Io sono l'imperfezione fatta donna e lo riconosco per prima. Poche volte ho perso le staffe e solo quando mi sono trovata di fronte a persone meschine e bugiarde. Dato che le ho smascherate non c'era alcuna possibilità di recupero. Che poi io come sempre così. Nella vita come nel virtuale😉

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    1. Ti approvo e concordo in pieno. Grosse delusioni sul web nonostante esperienza ed età, ma al dna non si comanda, ed alla povertà di spirito non puoi che contrapporre un sorriso.
      ;)

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  9. Il nostro è un rapporto di amore o odio, ma solo per i film :D
    Comunque sì, a volte è complicato rapportarsi.
    Condoglianze per tua madre.

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  10. Dama ha colto il punto..."La comunicazione è imperfetta come noi siamo imperfetti". Non poteva che essere altrimenti. Poi - non sono d'accordo con Gus - non è il blog a tirare fuori il peggio delle persone, è la comunicazione scritta che può più facilmente provocare fraintendimenti. Più si scrive, più possono uscire parole che chi legge può mal interpretare. Capita. Più che essere aperti al dialogo, bisognerebbe essere aperti al confronto e soprattutto al chiarimento. Se il nostro interlocutore vuole un rapporto di superficie, non deve essere un problema. Dobbiamo essere noi a fare un passo indietro e a dare equilibrio al rapporto. Uno può anche scrivere un blog comunque togliendo i commenti, solo per il piacere di dire certe cose e di farle leggere, uno sfogo che sappiamo essere letto dall'esterno, e questo rende completo uno sfogo che altrimenti, come dici tu, rimarrebbe confinato in un documento di word.
    La conoscenza reciproca è la soluzione, nel senso che quando la conoscenza c'è, tu puoi venire anche sul mio post in cui parlo di Pippo Franco a farmi una battuta su Ibra, io saro felicissimo della tua presenza e di risponderti..
    E' questo il "segreto" e la bellezza del web..che sia un blog, che sia Facebook, che sia Whatsapp...
    possiamo lasciare un segno, anche piccolo, nella vita altrui..Perchè alla fine la comunicazione è imperfetta, noi siamo imperfetti, ma non possiamo vivere nella solitudine..abbiamo bisogno di costruire relazioni...

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    1. Come spesso accade, mi trovo d'accordo con la tua analisi :)

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    2. Splendido Riky..una delle persone più belle conosciute sul web.. quando c'è la conoscenza, quando cioè sappiamo come possa reagire una persona e possiamo calcolare questa reazione, allora si può comunicare a grandissimi livelli.
      Contro la schizofrenia possiamo poco invece, a meno che ci autolimitiamo in proporzione infinitamente maggiore del nostro dirimpettaio. Anche in quel caso c'è comunicazione, ma diventa un rapporto falso e impari.
      A mio vedere.

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  11. Condoglianze Franco, un abbraccio...

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  12. Grazie. Le immagino toste e articolate le tue storie su word. Spero che qualcuno possa meritarle, un giorno. ;)

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  13. Sul web ho assisto tempo fa a scene pietose, con tanto di insulti, minacce di denuncia eccetera.
    Perchè? Che necessità c'è? Se io mi metto in piazza coi miei pensieri è perchè ho piacere che qualcuno legga e ne parli con me.
    Questo però può significare che si è d'accordo oppure no. Deve esserci massima libertà nel rispetto e nell'educazione.

    Col tempo, ho perso parecchi blog e blogger. Ne ho trovati altri. Imperfetta io (come si dice sopra) e imperfetti loro. Insieme creiamo (almeno spero) un qualcosa di migliore.
    Insieme cerchiamo di ascoltarci oltre che di leggerci.
    Poi, dicono che nella vita non si può avere tutto

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  14. Vorrei dire qualcosa su "Rapportarsi" con gli altri ma non sono brava a scrivere perciò lo dirò con una mia poesia che sintetizza gli incontri, rapporti con altri (colleghi, "amici", familiari) durante la mia vita; rapporti negativi anche se ho incontrato tantissime stupende persone ma la poesia nasce più dal dolore e dalle delusioni. Grazie.


    USA e GETTA

    Usa e getta
    la vita tra le dita
    come di carta un fazzoletto;
    l’essenza vitale si disperde
    in un cassonetto.
    Usa e getta
    quando l’anima
    si racchiude in uno scrigno dorato
    per sfuggire la misera falsità
    di chi è lì, dietro l’angolo,
    mascherato di generosità.
    Usa e getta
    le apparenze che scavalcano l’amore
    e conta solo l’estraneo;
    chi è lì, dietro un muro invisibile,
    figlio mai sinceramente amato;
    madre innaturale
    per chi hai lottato?
    Usa e getta
    anche l’amore come il preservativo
    dopo un rapporto senza parole,
    fatto di solo sesso.
    Usa e getta
    chi ti cerca e ti ammalia
    per rubarti un po’ di estro e fantasia,
    quando ogni dovere
    è solo un premio da ritirare,
    in un potere senza limiti,
    senza dignità, senza onestà.
    Usa e getta
    contraddizioni tra
    chi si distingue
    per giochi e simpatia
    e poi si perde con ingiuste parole
    agli occhi ridenti di giovani innocenti.
    Usa e getta
    anche chi è assente
    per un’intera esistenza e poi
    ti chiama da miglia lontane
    per un suo imminente bisogno
    di ritorno a chi non conosce
    e con vacue dolci parole
    ti insulta ancora
    nella tua candida ingenuità,
    ancora infinita.
    Usa e getta
    chi con dialettica
    ti fa credere in un’amicizia
    ch’è sincera solo per te, povero illuso
    e subisci ogni ingiustizia.
    Usa e getta
    quando ogni umiliazione,
    come macigno rimane
    su chi indifeso
    si rannicchia nel suo guscio.
    Usa e getta
    per chi gioca con i sentimenti
    per egoistico piacere
    ingannandoti con false parole,
    calpestando la tua sensibilità,
    indifferente e freddo.
    Ovunque,
    qualunque, costantemente.
    Dunque?
    Chiunque, comunque
    Dunque?


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    1. Grazie Teresa per il tuo intervento, ti leggo come rassegnata, per verti versi, spero di non rientrare tra gli usa e getta, ora che ti ho incontrata, e di farti sorridere alla vita..

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