Quanto siamo davvero social, ricurvi sui nostri display che ci collegano, si, al mondo, ma lo deformano in pixels, trasformando la comunicazione in un vociferare piatto, spesso asettico -emozionalmente parlando -, ed incapace di sostenere uno sguardo, interpretare un sorriso, decifrare una pausa.
Quanto non siamo invece, asocial, tastiereggiando sul pc in silenzio, mentre a due metri una vita pulsante pensa alla lavatrice e rifa il letto, pensando che sarebbe bello chiacchierare un po' con me, che non ho tempo, però, perché sono in rete con un mondo virtual un sacco più figo.
Alcuni social servono soprattutto per raccogliere notizie, informazioni ed umori del web. Ci sono persone che sono più a proprio agio quando scrivono piuttosto che quando parlano ed altre che preferiscono esprimere le proprie idee o pensieri senza guardare in volto i propri interlocutori. Quando qualcuno chiude la comunicazione verbale con chi ha vicino ed accanto, forse la colpa non è solo del social come tale. La realtà di solito è più complessa.
RispondiEliminaMi chiedo sempre quanto equilibrio ci vorrebbe per dare i resti a tutto e tutti
EliminaIo sono il più grande asociale, in fondo :), virtualità o vita reale..non conta questa differenza.
RispondiEliminaVirtuale è Cutrone in panchina. :(
EliminaBugiardo. Se Riccardo fosse stato asociale non si sarebbe lasciato travolgere dall'uragano Claudia. (Sì lo so che era Mery nella canzone.. 😜).
EliminaQuindi diciamo che é socievole, ma con pochi eletti. 😉😘
Il comportamento sui social non è altro che il ritratto di ciò che si è nella vita reale. Non ci sono differenze per me.
RispondiEliminaPiù che di comportamenti il dilemma è nelle tempistiche.. io avverto disagio a volte nel riuscire a dedicarmi a me e agli altri senza prevaricare nessuno...
EliminaÈ anche la libertà. Mi relaziono con chi mi pare, non con chi devo.
RispondiEliminaChe poi anche il chi mi pare è soggetto a mille condizionamenti occulti... credo che la nostra idea di libertà sia davvero limitata.. ;)
EliminaIo sono social normale, sia virtuale che reale.
RispondiEliminaStando sempre in mezzo alla gente anche per lavoro, non nego che a volte ho bisogno di quella mezza giornata misantropa, dove stare solo con me stesso... XD
Moz-
Tu sei fuori concorso ;)
EliminaSono social per passatempo, il mio posto preferito è il bar che più social di cosi...
RispondiElimina..i bar di paese poi..non se battono
EliminaIo sono asociale di natura, però grazie ai social lo sono un po' meno..
RispondiEliminaBisognerebbe integrarle le cose...tipo vedere un film assieme...
EliminaDipende dal film, se vedessimo Deadpool di sicuro non litigheremmo, ma chissà con tanti altri :D
EliminaSocial, quando posso :) amo il silenzio e la solituidine e al contempo mi piace chiacchcierare.
RispondiEliminaIo lavoro col pubblico...e lo trovo fantastico, ma è carattere...
EliminaGiusta riflessione.
RispondiEliminaIo penso che si dovrebbe pensare a chi ci è intorno, principalmente. E pensare al virtuale quando siamo fisicamente soli.
Il virtuale finisce col mangiarsi il reale a volte. Può trasformarlo proprio fino ad estraniarci. La cosa peggiore.
Eliminaboh, abito da solo da 12 anni o quasi. sono asocial prima ancora dell'avvento dello smartphone
RispondiElimina..e corri da solo... peggio!
EliminaLa società è sempre più "asocial" perché la gente non ha più la capacità di relazionarsi con le persone nella vita reale e rifugge quindi da ogni contatto di quel genere. Triste realtà.
RispondiEliminaHai ragione, eppure, il social usato intelligentemente, dovrebbe favorire la capacità di scambi e relazioni, nella più ampia comprensione... ma non accade, e spesso ci si trincera dietro un display..
Eliminazero vita social. molto poca. non ho account su alcun social network, ho un blog (che però è più social media) che uso poco. a me piacciono le birre sul tavolo e gli occhi negli occhi. vedere i denti di chi ride.
RispondiEliminaConoscere il colore del sorriso di chi ti parla, non ha prezzo. ;)
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