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domenica 20 gennaio 2019

BENVENUTI A MARWEN. L'ULTIMO, INCREDIBILE, ZEMECKIS



Prendete una storia vera.
Quella di Mark ad esempio, eccentrico fumettista e fotografo, con una passione per le scarpe da donna che colleziona ossessivamente ed il vizio dell’alcool che a volte lo fa straparlare;
una sera, Mark, sarà pestato e ridotto in fin di vita da una banda di balordi omofobi.

Ne faranno un documentario, a testimonianza di come un essere umano, costretto a non poter più disegnare da un’amnesia procurata con violenza, possa costruirsi un mondo virtuale fatto di bambole e manichini in miniatura, che lo aiuti a sopravvivere ricreandosi una vita tutta per se.


Prendete infine un regista che venga a conoscenza della storia, e ce la racconti arricchendola con la sua proverbiale visionarietà, quella che ha contraddistinto i suoi migliori film.

Ecco a voi: Benvenuti a Marwen. Il protagonista è Mark, ma anche le sue creature, le sue storie, le sue agonie, le sue paure somatizzate e disinnescate attraverso il suo villaggio belga, ricreato con artigiana certosineria, ai tempi della seconda guerra mondiale, con i tedeschi, I personaggi che lo abitano, tutti trasposti dalla cruda realtà, quella che lo perseguita e quella che lo salva, quella che lo affligge e quella che se ne prende cura.
E poi la Resistenza, gli agguati, i fantasmi e le rappresaglie.



Ed a resistere è Mark, vittima dei suoi aguzzini che gli hanno privato memoria, coscienza e capacità manuali, ma non la forza di sognare, non l’entusiasmo della sua fantasia, non la volontà di fare “fronte”, in tutti i sensi, con una terapia vincente.

Steve Carell è il protagonista assoluto in una performance che lo vede in coppia col suo alter ego versione Big Jim, circondato da uno stuolo di simil Barbie, nella proiezione bambolesca del reale che lo circonda, e che lo aiuta e sprona ad andare avanti.



L'interazione dei due mondi è semplicemente fantastica.

Ci aiuta a comprendere il mondo ed i pensieri di Mark, ci fa vivere un film nel film, addirittura più film nel film, ci costringe a prenderci cura del protagonista, a sdoppiarci, a lenire le sue ferite, tifare per il suo mondo di illusione, fantasticare nelle sue storie dove i pupazzi vivono e si sfasciano, muoiono e perdono l'anima, per poi tornare a prendersi cura del loro fotografo, mentore e narratore.

Zemeckis vince un'altra sfida, sottovalutata da molti, e considerata un inutile esercizio di stile, infarcito di richiami e citazioni.
Forse da chi non è entrato nello spirito della storia, probabilmente da chi non ha mai giocato con dei pupazzi, attribuendogli poteri magici e taumaturgici; da persone inaridite da troppa realtà, e con sogni arrugginiti.

A tutti costoro, consiglio la sala accanto, qualsiasi cosa proietti.



17 commenti:

  1. Appena ho tempo e voglia riprendo ad andare al cinema, farò tesoro del consiglio..

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  2. E' un film che devo vedere solamente per il fatto di capire questa "simbologia" delle bambole proiettata verso lo spettatore.
    Ad impressione personale potrebbe avere anche una valenza negativa

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    1. Un pregevolissimo motion capture che solo Zemeckis poteva inventarsi e trasporre in maniera così delicata... ;)

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  3. L'ho visto appena uscito. Quando sono uscito ho detto "carino", non di più. Steve Carrell è bravissimo, ma i passaggi tra i due mondi zoppiccano alquanto. Volevo documentarmi sulla storia vera, per capire l'aderenza alla realtà

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    1. La storia vera si ferma alle bambole di Mark, il cinema di Zemeckis le rende vive per tutti. ;)

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  4. Ho guardato il trailer due volte. Non mi sono appassionata al film al punto di volerlo guardare, però la storia vera mi ha intenerito molto.

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    1. Eppure dovresti proprio essere uno dei destinatari più sensibili...

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  6. Zemeckis lo ho ovviamente nei cuore per Ritorno al futuro (e non solo), quindi sfondi una porta aperta con me.
    Carell poi lo ho molto rivalutato ultimamente, lo ho visto in film non solo comici/demenziali ed è credibile.
    Insomma, già mi intrigava dal trailer, ora a maggior ragione :)

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  7. Carell sta stupendo anche me.. le ultime prove sono state maiuscole con Last flag flying e Beautiful Boy.. veramente una rivelazione..

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  8. Ma ne avevi già parlato caro Franco in un tuo commento nel mio blog, ma non conoscevo questa pellicola se non il grandissimo regista.
    Sicuro non la perderò io che amo ancora parlare con i miei pupazzi da bambina che conservo( non tutti) gelosamente...grazie mio caro per questa ventata d'aria fresca anche se non facile a capire per chi ha perduto per sempre la semplicità delle cose che scaturiscono nell'anima.
    Bacio speciale

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