Chissà se
la luce catturata
in una
manciata di pixel,
non sia che
un disegno dei nostri occhi.
Non altro
che una proiezione
verso
l’esterno di un intimo sogno.
Fuori,
forse, solo disordine,
una densa
fiera
di colore
fluttuante,
disposto ad
ampie angolazioni e curvature,
e noi, con
un clic,
lo adeguiamo
al nostro sentire,
al nostro
vedere.
Mi piace
pensarlo,
mi piace
vederlo.
A me piace pensare quando scatto una foto di riuscire a rendere la bellezza che vedo in quel luogo in quel momento. Che poi, come dici tu, possa essere la proiezione di un nostro sogno o desiderio, sarebbe perfetto. Bacio.
RispondiEliminaCredo proprio che si, sarebbe perfetto 😘
EliminaSono convinto che il fotografo bravo sia come un pittore: riesce a catturare un'immagine e a renderla speciale, emozionando il profano che la osserva.
RispondiEliminaIo sono sempre stato un disastro con la macchina fotografica in mano :)
Fotografare non è lontano dallo scrivere versi, in entrambi i casi gli autori tirano fuori sensazioni che non devono e non possono coincidere con chi guarda o legge. Certo importante è che suscitino (un)qualcosa. Tutto qua. Credo.
EliminaE a me piace molto il tuo pensiero. Con uno scatto cerco di catturare l’emozione che provo in quel momento. Buona serata.
RispondiEliminasinforosa
Uno scatto coniuga il dentro e il fuori. ;)
EliminaCon l’avvento dei cellulari siamo stati colpiti da una malattia che, almeno per il momento, appare incurabile: si chiama bulimia fotografica acuta; ci costringe a riprendere qualsiasi cosa si trovi nei nostri paraggi, che si muova o stia ferma. Fotografiamo pure la pasta e fagioli che stiamo mangiando e poi la mandiamo in rete affinché gli altri la possano guardare ed esprimere un giudizio profondo e complesso: mi piace. Non guardiamo più, o meglio sappiamo guardare solo attraverso un cellulare. Riprendiamo tutto e poi a casa, seduti in poltrona, guardiamo...
RispondiEliminae mica mi pare una cosa brutta
Elimina..è un po' come andare a caccia col mitragliatore.. si seleziona dopo, anziché prima. Certo col cell facciamo decisamente meno danni che col mitragliatore.
EliminaSai la cosa che mi chiedo da quando c’è stato il passaggio al digitale?
RispondiEliminaDa profano , intendo da quando abbiamo abbandonato definitivamente il rullino.
Il digitale contribuisce a correggere la maggior parte dei difetti legati alla messa a fuoco , esposizione movimento ecc...
Mi chiedo quanti reali sono quelle foto digitali quanto sono fedeli al momento che rappresentano.
Le foto fatte con il rullino erano a parer mio più “ calde “ ... magari imperfette ma più vere.
Adesso vedi foto che sembrano quasi tutte uguali...
Non sto parlando delle tue.. mha spiegami..?
È qualcosa che senti anche tu?
Ciao
Vale la risposta qui sopra a Pino, una volta uscivi con 36 foto max 72, da selezionare con cura, oltre a quel "calore" (immagine che condivido), c'era cura, attenzione, dedizione.
EliminaOra c'è la post produzione, una volta si era artigiani della qualità (tipo quelli della pubblicità..ahah)
Un uccellino me l'aveva detto che dovevo apprezzare ancor di più il tuo regalo, perché sei molto legato alle fotografie che scatti.
RispondiEliminaIo, invece, sono negata. Con i selfie, con i paesaggi, con tutto.
Dovrei assumerti come fotografo personale.
Magari riusciresti a rendere poetica persino me.. 😉😘
Se lo fai potrei addirittura rilasciarti fattura, con pagamento in comode rate per i prossimi ottant'anni... ;)
EliminaÈ una riflessione interessante, originale.
RispondiEliminaRiporta al l’etimologia di “scrivere con la luce”, disegnare il mondo coi nostri occhi.
Essere, noi stessi, obiettivi.
..obiettivi non direi, perché è un modo di "colorare e disegnare" oggettivo, a modo nostro.. ;)
Elimina"lo adeguiamo al nostro sentire, al nostro vedere" ... Io aggiungerei al nostro cuore.
RispondiEliminaComplimenti un bel pensiero il tuo, diventerai un Bresson o un Besson
Abbraccio siemper
Augurio fantastico... bacio ;)
Eliminafotografare è un po' come lo scrivere: nella storia che si racconta, per immagini o per parole, c'è sempre una parte di noi. Nella foto di chiusura per esempio si vede il tuo sguardo.
RispondiEliminamassimolegnani
Tu poi hai la capacità di scavare tra i pixel (oltre che tra i tornanti...)
EliminaBei versi, mi piacciono tanto Franco.
RispondiEliminaSpesso mi son chiesta se effettivamente vediamo tutti allo stesso modo.
I colori sono gli stessi?
Le forme sono identiche?
Gli spazi che percepiamo hanno le stesse distanze nel nostro sguardo rispetto a quello degli altri?
Adoro le foto mai impersonali, quelle che fanno trasparire qualcosa di chi le scatta e ciascuno lì a chiedersi perché...
Forse siamo solo noi a renderle belle al nostro sguardo, come accade con tutte le cose nel mondo.
Baci!
Concordo, siamo noi a produrre, ma sempre noi a scorgere nostre intenzioni, nostre idee, nostre visioni nelle produzioni altrui.. la sensazione è una cosa tutta nostra, e ci adeguiamo il mondo attorno.
EliminaQuando scatto una foto, cerco di non fermarmi a quello che vedo attraverso l’obiettivo, ma mi sforzo di arrivare a quello che l’immagine mi trasmette, come sensazioni e emozioni, e cerco di esprimerle con “lo scatto”. Quando riguardando la foto “rivedo” quelle mie sensazioni e emozioni, allora credo di aver scattato una bella foto.
RispondiEliminaCiao Franco. Un abbraccio.
A volte ci vedo io stesso cose diverse nel mio scatto, come se la foto si evolvesse di suo nel frattempo, sfuggisse a quell'attimo teoricamente inchiodato. In realtà siamo noi ad evolverci, e a guardare altro da quello che guardavamo al momento.
EliminaIo credo che una fotografia, prima di tutto, debba trasmettere qualcosa.
RispondiEliminaUna foto tecnicamente perfetta, se non trasmette nulla, è inutile.
Quindi si, lo scattare è la proiezione di un sogno.
E male che vada... l'ha trasmessa all'autore ;)
EliminaMi piace più la prima foto. Oroginale.
RispondiEliminaQuella prima foto l'ho apprezzata col tempo anche io, perché c'era lo sfondo dei tavoli, quel giallo predominante, un'idea di cucina greca che adoro..
EliminaPer me la fotografia, la "bella" fotografia, e ancora quella che cattura l'attimo. Non importa il mezzo che si adopera.
RispondiEliminaD'accordo. Puoi avere una macchina fotografica da un miliardo e fare foto tecnicamente perfette. Ma che non arricchiscono di nulla l'occhio di chi le guarda.
EliminaAdoro scattare fotografie, per me è una sorta di ossessione.
RispondiEliminaNon mi interessa che siano perfette, a volte mi piace proprio l'atto in sé. L'idea di catturare un istante.
Ogni foto ha, sia pure nell'oggettività dell'immagine, un "taglio" emotivo e personale dato dal fotografo. Anche nelle foto di guerra o di ritratti, o anche di foto che immortalano paesaggi, esiste sempre una soggettività dell'occhio di chi scatta ed anche di chi poi quella foto la guarda.
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