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giovedì 26 gennaio 2017

ARRIVAL



Qualcosa non convince.
Non c'è l'alieno, perlomeno quello evoluto, al quale ambivi da sempre, la comunicazione che ti aspetteresti, il Contact che sapevi, di Interstellar manco l'ombra dove brancolano i melliflui marzianoidi.

C'è quel gioco, spesso evocato dal film, a somma zero.
Man mano che la pellicola avanza, tu non perdi e la storia non guadagna.



Un pareggio annunciato, soffuso come le nebbie, indecifrabile come i messaggi, inchiostrato come la scrittura aliena, macchiato di evidenze non evidenti, tradotto come un sanscrito polveroso, che alla fine comunica messaggi ambigui affinché gli spettatori facciano - un po' come i bambini di Povia - ooh!.

Gli alieni evoluti scarabocchiano vetrate cercando di cose che già sanno, insegnando un futuro spiegato, a metà film dicono che fra tremila anni sarà l'uomo a dover salvare loro, e a quel punto potresti anche andare a vederti Silence nella sala a fianco della multi sala che ospita multi film con multi futuri e multi candidati ai multi Oscar.



Tom & Jerry negli Usa, Ficarra e Picone in Italia. Così vengono soprannominati i due amici multitentacolari. Dodici baccelli giganti portano in dodici luoghi diversi di un mondo ancora troppo spesso estraneo a se stesso, la richiesta e, contemporaneamente, l'offerta di aiuto.
Prevarrà la collaborazione, la paura, la curiosità, il timore, la voglia di sapere, il terrore di essere sopraffatti?
Un film già visto. E che si è già visto. In tutti i sensi.
Sia dall'inizio che dalla fine, sia da destra che da sinistra, come la scrittura a due mani evocata da Amy la linguista, dove entrambe (le mani) devono già conoscere tutto il discorso per potersi intersecare (ma qui rischiamo lo spoiler e allora ci tacciamo).



Eppoi le musiche pericolosamente mutuate dai Dead Can Dance, la fotografia frantumata di nebbia, i movimenti rallentati che reclamano gravità.
Ed un gioco come il mitico Tris di War Games. Un gioco a strategia perfetta, dove, se giochi con criterio, non perderai e non vincerai mai.

Oppure decidere di voler scientemente perdere per assaporare la strada fantastica (non si dice sempre che la vera meta è il viaggio?) che condurrà, comunque, al baratro.
Ecco un buon messaggio veicolato da Arrival: il criterio non come scienza applicata, ma come opzione, emancipazione di quell'arbitrio del quale spesso ci facciamo scudo e paladini.

Ma il meglio del film è il canguro che si chiama “non lo so”.
Quello davvero illuminante.




17 commenti:

  1. Non so, a me questo film non mi ispira per nulla, ma è che ho un blocco psicologico nei confronti dei film che prevedono degli alieni nella trama

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  2. questo lo avrei visto invero.... ma mi sa che me lo perderò

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    1. Da vedere comunque... nel panorama bulimico attuale, spicca decisamente, poi si può discutere ma, anzi.. ci sono mille film sui quali sprecare una sola parola è troppo...

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    2. Ma è uscito questa settimana o la scorsa?

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  3. Si discosta molto dal genere da cui solitamente vengo catturata e le tue parole me lo confermano. Grazie.

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    1. Può cogliere proseliti in svariati ambiti... alcune tematiche mi hanno intrigato, altre molto meno... il bello del cinema è questo.. stimola... ;)

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  4. Visto e posso confermare quanto dici.
    kangaroo!

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  5. io e la fantascienza non siamo mai andati particolarmente d'accordo...
    però di questo film non ho mai sentito parlare malaccio... a parte che da te!

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    1. ...e perché non hai letto ancora di La la Land... ahahah

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  6. Invidio la tua prolificità letteraria, io ahimé sono un bradipo della tastiera.
    Ti faccio ancora una volta i miei complimenti, anche perché, con questo tuo stringato ma efficace articolo, mi eviterai di perdere due ore al cinema.
    Ti auguro un sereno w.e.
    .
    .
    .
    ^___*

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    1. Con la rece che segue ti risparmio altre due ore e mezza...
      Mi assumi come ottimizzatore?

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  7. No vabbè... ti dico che io mi sono addirittura commossa... per me è splendido e meraviglioso. mi sa che a questo punto forse la la land dovrei andare a vederlo... :-D

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    1. Io me so commosso a Collateral Beauty... a La la Land te sciogli tutta... ;)

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