Non siamo noi a vedere un Caravaggio passivo.
Stavolta è lui a sbucare tridimensionalmente da pareti e pavimento, animato da ardita vitalità, a farci annusare olio e tempera dalle sue tele; ingrandito, frazionato, sfumato, dettagliato, avvolgente.
Una molteplice immersione, unione epidermica e sensoriale in 57 capolavori scomposti e riassemblati che attraversano tutta la storia artistica del pittore.
Una ubriacatura di sensazioni che innumerevoli proiettori intrecciano ai nostri sguardi rapiti, luci ed ombre affusolate, coadiuvate da superfici sfalsate che non offrono mai un appiglio convenzionale, un riferimento statico, e musiche ispirate che creano ulteriore scenografia tra dipinti vivi, liberi dalle loro cornici, a rimbalzarci luce, colore e potenza.
qui approvo
RispondiElimina;)
EliminaCiao Franco.
RispondiEliminaConoscevo il fatto che avessero ideato questa mostra.
Mi piace l'idea di far conoscere meglio i capolavori del grande Merisi ma...non approvo in pieno.
Come in ogni mostra reale, ciò che colpisce è l'esperienza visiva e quasi tattile dei quadri esposti. Ammirare una mostra è scoprire la tecnica di un'artista osservando da vicino lo stile delle pennellate o la gradazione di un colore, che può accadere solo guardando un quadro vero.
Solo esponendo anche i veri capolavori ci sarebbe stata verità.
Questo è solo un mio pensiero però. Felice giorno!
E' un punto di vista condivisibile ma ti assicuro che vedere ragazzini incantati al loro probabile primo approccio con un opera d'arte fa comprendere come questi - chiamiamoli anche - azzardi, rendano un grande servigio alla divulgazione di un grandissimo pittore e delle sue opere..
EliminaSì è vero, infatti ho detto che l'idea mi piace ma insisto sul fatto che avrebbero dovuto inserire anche opere vere. Scusami ma ci tengo. Abbraccio.
EliminaAmo Caravaggio. Quindi non disdegnarei questa mostra. Ma non ho capito se ci sono i quadri veri. Insomma Caravaggio va visto dal vero ...Non solo digitalizzare.(anche se è sempre meglio che niente)
RispondiEliminaPotrei dirti: si, ci sono quadri veri. Seppure fotografati sono i suoi quadri e ti assicuro che mai ha potuto esserne avvolta così.. guance, sguardi, lame, ombre, tendini.. tutto teso ad avvolgerti, a farti notare il dettaglio che rende l'opera totalizzante, e poi a ribadirtela a grandezza naturale, in modo che tu, solo ora, possa comprenderne il disegno intero, dopo aver odorato quella pelle, esserti illuminato di quella luce, e avvertito fiato da quelle bocche...
EliminaCome tutte le cose è da vivere prima d i poter dire qualcosa in più.
EliminaCome tutte le cose è da vivere prima d i poter dire qualcosa in più.
EliminaTrovo straordinaria l'idea di scomporre i dipinti, per proporne le parti, i dettagli, gli ingrandimenti.
RispondiEliminaCaravaggio è forse l'artista che si presta di più a questo tipo di operazione, tenuto conto che le sue opere sono una riscoperta continua e non finiscono mai di sbalordire.
Se mi troverò a Roma prossimamente farò un salto al Palazzo delle Esposizioni.
Intanto, complimenti per quest'impeccabile presentazione.
So di non esagerare e di poter essere compreso, specialmente da te, se dico che trattasi di teatro puro, pregevolissima messa in scena. E sbrigati che finisce il 3 luglio...
EliminaE' una costruzione irreale. Non è più Caravaggio.
RispondiEliminaNo Gus. E' un grandissimo Caravaggio. Non sei a un metro da una vera tela, certo. Ma è la tela che viene a fare visita a te. E ti racconta cose incredibili.
EliminaSperiamo arrivi anche a Milano.
RispondiEliminaA volte Caravaggio (anzi direi spesso) mi mette i brividi, mi spaventa.
Anche questa è emozione. E' genio.
Vederlo sotto questa nuova luce, chissà potrebbe stupirmi positivamente.
Immagino di si. Ogni animo sensibile non può che gonfiarsi di ulteriore stupore. Spero possa goderne anche tu. Presto. ;)
EliminaVisto qualche settimana fa.
RispondiEliminaSuggestione pura!
Grande stimolo e grande curiosità, se ce la faccio entro quella data faccio un salto a Roma solo per il Merisi.
RispondiEliminaPheego!!!!
RispondiEliminaStrapheego direi
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaWow.....ma non faccio in tempo cavolo...anzi forse si :P
RispondiEliminaJorgen Randers, in 2052 - Rapporto al Club di Roma, ci allerta sul fatto che, la pressione demografica avrà brutte conseguenze non solo in ecologia ma anche... nella fruizione delle opere d'arte. Sostanzialmente: troppa gente. Quindi impossibilità fisica che le opere d'arte vengano fruite da migliate, milionate, miliardate di persone. Quale soluzione? Quella di virtualizzarle, di duplicarle in forma elettronica.
RispondiEliminaEcco che è successo. Il progressismo crescitista regressivo, di massa, massificante, peggiorativo.