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domenica 7 febbraio 2016

THE HATEFULL EIGHT - L'ODIO CHE TRACIMA



Arduo il sunto di Tarantino, bisunto di sangue e odio. Western stufato e spezzatino. Camini a scaldare nella bufera, porte inchiodate alle bell'e meglio con la tormenta a scardinare da fuori.
Mentre dentro ci si scardina in tutt'altra maniera.
Alla Tarantino.





Più spezzatino che stufato in realtà. A tavola coi loro cucchiai tenuti a pala, e quelle ciotole fumanti di carne ribollita, ti viene in mente nonna papera e le sue leccornie, nonostante sappia nel tuo intimo che ogni boccone può strozzartisi in gola.
Spezzatino di ossa e uomini.


Un emporio claustrofobico, e fuori solo tempesta.
Tempesta di neve che sentiamo addosso.
Il gabbiotto cesso a cento metri. Con una corda a guida, sequenza che da sola vale un film.
Ma per cagarsi sotto basterà rimanere tutti dentro, in bunueliana memoria.



Tarantino gira da tutte le angolazioni, sfrucuglia ogni punto di vista.
Se esce dalla casa usciamo anche noi, viene da mettersi il cappotto. Se rientra c'accostiamo al camino a riprenderci dal gelo
Un buco di locale diventa esterno, spazio da riempire. Spazio da svuotare.


Spesso capita di non catalogare subito un fotogramma tanto è illuminante (“Da dove sta riprendendo?” è la domanda che ci si pone appena ripresi dallo stupore.. e il gioco di parole non lo scuso.. ci sta tutto).


Quindi non siamo noi a vedere il film.
Ma lui stesso a scovare in noi la capacità di scorgerlo.
Coi forward e i rewind, gli sfumati e i ralenty, i contro tempi e i contro spazi.
I dall'alto, i dal basso e i dal fuori.


I dialoghi cadenzati che scavano i personaggi e li scolpiscono tridimensionalmente, e noi spesso a non comprendere e a supporre, e far tesoro di input, silenzi, ghigni, metafore, ammiccamenti minacce, sospetti.. tutto tra piani di ripresa che si accavallano, o scorrono su binari che sfidano ogni ordine di logica visiva. 
I flash back ci proiettano indietro e avanti.
Siamo inchiodati in poltrona, e sballottati nello stesso tempo.

In frenetica diligenza o in un emporio dove solo il tempo è cristallizzato.


Eppure il plot non reclama importanza.
Per quanto di mega thriller si tratti. A tutti gli effetti.
Morricone disegna la sua musica scolpendola su un crocifisso in legno che parla sotto la neve, in un incipit che inchioda l'occhio assieme a quei polsi e fa capire che ci rimarrà giusto la preghiera. 
A tutti rimarrà forse solo una preghiera.


La storia di cacciatori di taglie ed ex combattenti di guerre civili si intersecano e vomitano - letteralmente - su ipocrisie e nuovi orizzonti di vita.
Fanno a pezzi un passato di lotta fratricida, di razzismo ancora fresco, di odio e vilipendio.
Si uccide in un amen, ci si commuove per una lettera, si tradisce e si ama.

Tutti contro tutti. Tutti contro tutto.



Tarantino che pesca e disegna (col sangue) almeno una Jennifer Jason Leigh monumentale, angelo evocato con le ciaspole per ali, e un Samuel L. Jackson da urlo, anche quando le sue sentenze le sospira appena.

Ma tutti gli “otto odiosi” si riveleranno lentamente, col freddo e la condensa che entrano in sala, come se indossassimo occhialini da 3D, col tiro di carrozza a sei cavalli che ci fruscia neve fresca addosso.


Lentamente. 
Come melassa che cola, come sangue a rapprendersi.

"...voi neanche immaginate...  "

17 commenti:

  1. Questo film vorrei proprio vederlo.

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  2. Come al solito leggo commenti contrastanti. Troppo di maniera, secondo alcuni. Il tuo lo faccio già mio in attesa di vederlo. Nel frattempo mi consolo con la seconda stagione di Fargo. La stai vedendo? Imperdibile, per dialoghi e immagini siamo dalle stesse parti

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  3. a me tarantino non è mai piaciuto, a vederlo mi sembra un maniaco e i suoi film per lo piu' sui riflessi.

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  4. volevano portarmi al cinema, ma io all'ultimo non ho potuto....ora capisco che e' stata forse cosa buona. ma dico la realtà è così tanto drammatica...mah!!!

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  5. Francuzzo, i miei complimenti finora è la più bella "recensione" che tu abbia scritto.

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  6. Ovvio che non ho letto il tuo post

    Anche perché a breve vado a vederlo

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  7. Oggi vado. guai a te se non mi piace. un bacio. :)

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  8. Bel post!

    Tarantino resta il mio regista preferito, ma questa volta mi è sembrato leggermente bollito...
    E poi, più che parlare di western stufato, io direi che a me personalmente il western ha davvero stufato. :)

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  9. Noiosa e lenta la prima parte del film...un po' eccessiva e cruenta la seconda...Grande Morriconeee.
    il finale del bene che trionfa sul male, come sempre:-), quasi sempre.
    ps certo che per fare un film del genere qualche problema l" ha pure lui, :-) o no? Lo sgurdo riflette il mento e la mente..:-) allucinata alla Dario Argento. ^_^

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  10. Visto sabato.
    Splatteraggio tarantinesco che già t'aspetti ma, soprattutto, per me, i giochi d'ombre e di luci di chi mente e di chi dice il vero. Questo sì che è da vedere.

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  11. Lo vedrò comodamente seduta sul divano...

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  12. Tarantino è in assoluto uno dei miei preferiti. Se riuscirò a vedere il film, ne riparleremo. Buona serata!

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  13. Questo post che hai scritto dà sicuramente più emozioni del film di Tarantino.

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  14. Tarantino lo vedrei bene come regista a Sanremo.
    Pensate che bello il finale con Conti e Garko feriti a morte che impiccano Pattipravo prima di morire dissanguati (tutti gli altri, naturalmente, sono già cadaveri sul palco)

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