LA MIA PAGINA FLICKR

sabato 18 luglio 2015

VADEMECUM EXPO 2015 MILANO


Ci concediamo anche un'entrata serale, di domenica, per goderci il rutilante Albero della Vita col suo spettacolo di luci e acqua.
Ed è mossa azzeccata. Perché bersi prima nove ore di padiglioni, potrebbe stendere chiunque.


Invece rimaniamo abbagliati dal simbolo dell'EXPO - che pare traslocherà a Dubai a fine giochi, e non nel Burkina Faso, dove, se fosse magico, farebbe decisamente più comodo - e ci prepariamo, il giorno dopo, alla full immersion del giro del mondo in ottanta e passa padiglioni.


Lunedi mattina, pronti via: l'impressione è di trovarsi tra Gardaland e una carnascialesca sfilata di Viareggio, si passeggia frenetici e sono gli involucri dei padiglioni, architetture spesso più bizzarre che ardite, a sfamare l'occhio, perdendo per strada il concetto teoricamente prioritario, di sfamare il mondo.


E' la festa del feticcio attira visitatori: Albero, Vialoni (denominati Cardo e Decumano in omaggio all'urbanizzazione romana a croce), Padiglioni.
E Cibo soprattutto: in teoria quello da recuperare, da moltiplicare, da curare, da conservare, da distribuire equamente nel nostro mondo che viaggia a due velocità ormai ben distinte: i troppo ricchi e i troppo poveri.


In pratica salta all'occhio - e al palato - il pronto consumo, il take away, l'asporto selvaggio, il consumo compulsivo, la scorta infinità a chilometri zero, ogni declinazione dal dolce al salato.
Ti vendiamo tutto. Anche l'acqua che pure è distribuita gratuitamente. Se sei pigro la compri.



Si mangia dappertutto qui in Expo. E non necessariamente a prezzi proibitivi, si può spuntinare e spiluccare di-tutto-di-più senza svenarsi.. peccato imperversi quest'esaltazione del bengodi in netto contrasto con le prospettive del mondo affamato, tragicamente al palo.
Anche negli stand più poverelli, l'angolo del frittino da piazzarti, non manca mai..


Urgerebbe inversione di tendenza.
Educazione della e dall'infanzia, ma quello che si scorge è soprattutto cura del proprio orticello - anche non figurativo - nel senso che l’altro “orticello”, quello globale, quello del mondo affamato che andrebbe sostenuto e coltivato, rimane rovinosamente brullo...


Chissà quanti di questi adolescenti pasciuti, che scorgo in fila dallo sponsor (?!) McDonald's o nutellarsi allo stand Ferrero hanno ben chiaro il concetto, assurdo a ben pensarci, del morire di fame.

Chissà in quanti usciranno stasera con l'idea, e la voglia, di sprecare meno..







Ma veniamo alla cronaca più leggera.. i Padiglioni sono i reginetti incontrastati della festa: tanto legno, specchi e laminati a gogò, geometrie spesso contorte da non capire manco dove si entra. 

All'interno multimedialità come se piovesse, video, audio, foto e filmati, ologrammi, giochi laser, scale e corridoi, tende e ante a scomparsa, un botto di piante, piantine e pianticelle (il verde che non vorrebbe morire..) e l’immancabile ristorantino etnico, spessissimo aria condizionata sparata a mille, e poi ancora luci, musiche, app interattive, tavole virtuali, giochi d’acqua; 


ma vere botte creative si percepiscono, sensibili e spiazzanti, da Corea e Giappone.. commistione di poesia e tecnologia di grandissimo impatto, il fascino esotico invece, emana copioso, ad esempio, da Nepal e Malaysia dove rimaniamo come sospesi in altri mondi, complici architettura e suoni che ci astraggono, per un momento, dal caos imperante..


Tra i padiglioni più inutili vincono alla grande gli USA, con splendide scale mobili per salire due piani di nulla e ridiscenderne ancor più velocemente e, ahimè, il padiglione Italia, il più grosso e frescone di tutti, dodicimila metri quadri di pura fuffa. 
Bypassabilissimo, considerando che l’ora di fila per visitarlo, grida una tremendissima vendetta..

Curiosi e interessanti i padiglioni di mondi lontani, che ti immergono in atmosfere sconosciute, come l’Oman ad esempio, che tenta con successo di cavare il classico sangue dalle rape bonificando ettari di deserto.


Peccato che di rado si avverta questo invito all'ottimizzazione delle risorse, alla razionalizzazione delle produzioni, alla cultura del riciclo, come ammiriamo nello spazio Irlanda, paese che eccelle nella cultura della sostenibilità.
Più spesso ci si limita ad una vetrina ad impronta pubblicitaria e questo è, purtroppo, il lato che rimane impresso all'occhio meno accorto.


Splendido il Padiglione Zero, che troviamo ad inizio percorso, delicato e sensibile omaggio al lavoro e alle risorse di quel mondo che dovremmo preservare ma anche spietata denuncia degli sprechi e del disastro ambientale che incombe.
Forse l’unico padiglione dal quale si esce col magone per il destino del mondo.



Ma anche rimpianto per quelli che avremmo voluto/dovuto vedere, Kazakistan su tutti - ma la fila era veramente da bollino rosso, attirata da tulipani, storioni e cinema dinamico in 4D -, l’Austria col padiglione nella foresta o quello dell’Ungheria, a forma di arca e chissà quanti altri.. ma un giorno è veramente poco.. e anche trottando di gran lena non si può vedere tutto...




Una cosa è certa. Di questa visita milanese, ben più radicato dell’EXPO, rimarrà l’impatto emozionale offerto dal Cenacolo Vinciano.
Un miracolo di Leonardo che a oltre cinquecento anni di distanza, sorprende ancora per la grazia e la leggerezza che infonde.
Probabilmente questa l’autentica “esposizione permanente” da non perdere.



43 commenti:

  1. Diffido sempre dei bombardamenti mediatici, eseguiti con ossessiva e ben studiata insistenza. Sarà che l'esperienza mi ha insegnato che tutto ha uno scopo e dunque la domanda sorge automatica e spontanea: "cui prodest?" perchè c'è sempre qualcuno che, in un modo o nell'altro, ci guadagna.
    Dunque questa esposizione alimentare io non l'ho vista, nè andrò a vederla, ma ti do atto di aver acceso in me un'ulteriore scintilla di curiosità, grazie al gradevolissimo modo che hai di presentare le cose.
    A ben rileggerci, socio, a ben rileggerci...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io darei retta alla scintilla. Questa manifestazione ricorda il protocollo di Kyioto che ha rimandato al 2020 la riduzione delle emissioni di gas serra.. della serie.. l'allarme lo buttiamo là ma intanto magnateve le patatine fritte..
      sono sempre altri che ci guadagnano socio.. ma non roviniamoci la vita a supposizioni.. non saremo noi a deviare i Destini...

      Elimina
  2. Allo stand Ferrero ci avrei messo radici pure io.
    Buon we, Fra

    RispondiElimina
  3. Troppa roba. Non fa per me.
    Complimenti per il taglio ironico-amaro che hai saputo dare al post.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. C'è sempre troppa roba. Ma il discernere fa parte del gioco. ;)

      Elimina
  4. Si intuisce che hai fatto questa esperienza scevro da pregiudizi e il tuo breve excursus ha il merito di essere molto più avvincente di tutti gli articoli che ho letto su questo argomento, pochi dei quali obiettivi : molte stroncature da parte degli 'addetti ai lavori'.
    Anche il "Cenacolo" mostra del cibo, ma quello per l'anima.
    Cristiana

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Cri. Mi intrigava questa finestra sul mondo.. me l'attendevo anch'io più "mirata" e meno goliardica.. ma come sottolineavo, spero che una lieve scintilla di riflessione si sia impadronita degli animi più sensibili...

      Elimina
  5. Io non capisco quelli che, avendo a disposizione una quantità di cibo che difficilmente potranno riassaggiare, vanno da McDonald's.
    Bah.
    All'Expo andremo anche noi, prima di partire per la Malesia. Siamo molto curiosi. Spero non deluda.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. .. e lo splendido padiglione della Malaysia ti farà venir voglia di partire ancor prima...

      Elimina
  6. Ci sono state le mie sorelle insieme ai miei cognati, ne sono rimasti affascinati anche loro dai vari padiglioni; io ho dovuto rinunciare perché avevo troppi esami da dare!

    Cooomunque, Franco, sappi che ti ho scritto appositamente per dirti una cosa: indovina dove siamo io e il rrromano in questo momento?

    RispondiElimina
  7. Risposte
    1. Se sei a Roma potreste farvi vedere dai!!

      Elimina
    2. No, purtroppo Roma no..però siamo a Crotone (sei un veggente, non era programmato venire qui, ma tu sto Crotone lo avevi nominato dall'inizio) ed ho finalmente conosciuto la famiglia del rrromano che è qui in vacanza.
      Comunque ecco, abbiamo subito pensato a te xD

      Elimina
    3. Ammazza.. erromano è riuscito a traslocare la famiglia sullo Ionio? Oppure era già un habitué e quindi destinato a frequentare un'indigena per la vita?

      Elimina
    4. Ahah no, trasloco XD
      D'altronde, quando Paola non va a Roma...Roma va da Paola ^.^

      Elimina
  8. Questa esposizione universale incompiuta non l’ho vista né mai la vedrò. Mi accontento di come l’hanno descritta i mezzi di informazione e di come l’hai raccontata tu, caro Franco, con spirito ironico e disincantato. Io sarei stato più sferzante nei confronti di questo baraccone della globalità che celebra la ricchezza sulla pelle della povertà, che abbaglia con le sue luci ed i suoi colori, con i suoi monumenti della modernità mentre ogni giorno milioni di bambini muoiono di fame nei paesi più poveri della terra. Hanno costruito un nuovo Disneyland, un grande lunapark dove le varie nazioni hanno gareggiato a chi costruisse l’edificio più strano, per il divertimento dei tanti visitatori. Perché l’architettura è più importante di quello che contiene. Vorrei che qualcuno mi spiegasse a che serve questo immenso centro commerciale; e a chi serve; vorrei che qualcuno mi spiegasse come sarà utilizzata quella immensa area cementificata una volta finita la festa a base di hamburger di coccodrillo e altre leccornie prelibate che si possono gustare visitando l’expo. Carlo Petrini ha detto che “così com’è, Expo è un’occasione persa. I Paese hanno investito grandi somme nell’architettura dei loro padiglioni, ma hanno dimenticato i contenuti. E soprattutto, hanno dimenticato i contadini che con il loro lavoro sfamano il mondo”

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Di traccia contadina si celebra nel Padiglione Zero: l'unico che tocca l'anima e incarna l'autentico spirito di questa EXPO. A ottobre non esisterà più nulla. Tutto sarà smontato e i bambini moriranno di fame esattamente come ora.
      Se non più velocemente.

      Elimina
    2. Mi associo (in un raro se non proprio unico replay) a quanto scritto dall'amico Remigio e da te.

      Elimina
    3. > come sarà utilizzata quella immensa area cementificata

      Questa escrescenza del tumore umano ha distrutto una delle poche aree verdi, biotiche, a capacità fotosintetica della mostruosa conurbazione milanese che bisognerebbe radere al suolo e rinaturalizzare a boschi per il 90%.
      E i milioni di homo?
      Appunto, il problema.

      Elimina
  9. Non resto sconvolto dal fatto che ci sia all'interno anche Mcdonald, visto che è una realtà, quanto che la gente ci faccia la fila come se non ci potesse andare altri 364 giorni l'anno. Io continuo a volerci andare, ad Expo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ..ma ti consiglio manicaretti propinati dagli stand più esotici.. e a poco prezzo.. (e senza fila perché la gente non mangia cose strane.. eheh..)

      Elimina
  10. Ho letto il commento di Remigio: Bhò?
    Io non sono ancora andata all'Expo. Ho i biglietti da tempo. Settembre mi pare il mese giusto. Vedremo.
    La mia sorellina l'ha visitato. Entusiasmo assoluto. "Bisogna che ci ritorni, ho visitato troppo poco." Due sono, per lei, i difetti: poca attenzione ai disabili, che dal loro parcheggio all'entrata debbono ben scarpinare per più di 500 metri. Entri già stanca.
    Ristorante Emilia-Romagna: si mangia male e costa caro!-
    Ieri vi si sono recate Elenina e Veronica (15 anni) e Donatella (50) (Donatella e Veronica arrivano da Roma) Entrata ore 10, uscita ore 20. Nonna troppo bello! La Cina, Il Marocco, il Kazakistan insomma se non fosse per un particolare tutto troppo interessante! Il particolare di Elena è stato il desiderio di farsi fare un tatuaggio all'hennè. Lo desiderava piccolo, per intenderci tipo bracciale, s'è ritrovata con un disegno che arrivava al gomito. Ieri sera quindi pianti a non finire e disperazione: io non esco più di casa! Io ho riso per la sua ingenuità e poi guardando su Internet le ho dato i suggerimenti del caso. Alle 22 il tatuaggio non c'era più.
    Oggi a tavola, dove c'eravamo tutti, serenamente e gioiosamente ha raccontato il suo viaggio nell'Expo.
    Parliamo dei poveri. Mi vengono in mente le parole di Gesù: "I poveri li avete sempre, io nò!" Quell'io potrebbe essere l'Expo o altre manifestazioni culturali.
    Chi mi scandalizza è invece Renzi che paga una cifra....per noleggiare una sala e i biglietti per gl'invitati. Giusto Don Mazzi: "non andava bene il Parco Lambro?" (Alberi, prati e acqua che scorre: fiume Lambro)
    Debbo rassegnarmi: i nostri politici, tranne alcuni, ma si possono contare sulle dita di una mano, amano il lusso. Loro sì che non pensano ai poveri!.......
    Ah, ho parlato dei disabili perchè la mia sorellina ha il 75% di invalidità e io, e sì anch'io da poco sono disabile: ernia del disco di conseguenza cammino poco e con difficoltà. (Huella! non mi lamento era solo per spiegare....) Ragazzi andate all'EXPO!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. C'era la fila per il tatuaggio all'hennè.. bah! ..che voi fa.. è una manifestazione che suscita riflessioni negli animi più sensibili ma certo non risolve i problemi del mondo e chi potrebbe dare segnali tangibili, non si muove.. insisto: il padiglione Zero può scuotere le coscienze più refrattarie.. buona visita!

      Elimina
  11. Ah ho dimenticato: niente McDonald, niente crep alla Nutella
    Franco, come sempre scrivi proprio bene e i tuoi commenti riempiono lo sguardo! Abbraccione.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie ancora cara.. noi non abbiamo resistito allo stand di patatine fritte belghe.. lo sai che le hanno inventate loro? Altro che i francesi... ;))

      Elimina
    2. Sono abbonata a Tracce un mensile cattolico. Non l'avevo ancora tolto dal cellophane! Beh bello il servizio proprio sull'EXPO. Con Paolo l'abbiamo letto ieri sera prima della "nanna" Parokle di Paolotto:" insomma ma gli italiani non capiscono che la manifestazione è anche una fonte di guadagno e che probabilmente anche i "poveri" ne trarranno vantaggio?"
      Penso abbia ragione. Diamo a Cesare quel che è di CesARE....Ciao Franco.

      Elimina
  12. Penso di andarci tra due o tre settimane.
    Magari ne scriverò anche io... forse!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ..tu che non sopporti troppo caldo folla e caos?!.. sarà tosta.. ma basta ottimizzare tempi e modi...

      Elimina
  13. alla fine credo che non andrò ad Expo

    RispondiElimina
  14. Forse parlo da bastian contrario, ma mi pare che si stia facendo una sanguinosa guerra all'EXPO senza un reale motivo, una guerra alle intenzioni.
    Partiamo da un concetto: l'EXPO è una fiera, esattamente come quelle dei motori, degli sposi, dell'antiquario, dell'elettronica... è quindi normale innanzitutto pagare (perchè le cose non ce le regala nessuno), trovare scenografie abbaglianti e anche sponsor come McDonald.
    Appurato questo, possibile che molti italiani non vedono questa fiera come un'opportunità di guadagno e di crescita per l'Italia?
    Parigi si batte da anni per riuscire a riavere l'EXPO a casa sua e gli italiani si lamentano!
    Un abbraccio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Infatti la mira è quella.. ma allora perché la Torre Eiffel è rimasta a Parigi e l'Albero della Vita (fatte tutte le debite proporzioni, per carità!) se ne va a Dubai?

      Elimina
    2. Perchè chi governa l'Italia e gli italiani lamentosi ha deciso così, l'albero della vita deve andare in altri lidi, siete voi che accettate passivamente ogni decisione che i vostri politicanti prendono.
      E poi diciamolo francamente, state tutti a dire che l?EXPO fa schifo ma tutti avete portato il culo in fiera.
      Insomma se pensavate che si trattava di una kermesse su come salvare il pianeta proprio non ci avete preso.
      Una fiera resta una fiera esattamente come le fiere inutili che si tengono nel periodo di natale e che attraggono tutti come gazze ladre.

      Elimina
  15. Io non ho ancora capito quale sia il fine ultimo di EXPO. Solo un grande giro di soldi, punto. E va bene così, per carità. L'albero ad effetto e stand delle meraviglie. Credo ci andrò anche io a Settembre, senza però aspettarmi di preoccuparmi della fame nel mondo, quando sarò lì dentro. ;-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Qualcuno te lo farà venire in mente invece.. ma tutti gli altri sottolineeranno che il problema ci riguarda moolto alla lontana. Per ora.

      Elimina
  16. Ci sono stata a giugno, e sto meditando di tornarci. Ad esempio non ho visto il Padiglione Zero, di cui ho sentito pareri discordanti.
    Penso che non tutti abbiano centrato in pieno il tema, ma devo dire che ho imparato cose nuove e ho scoperto Paesi che non conoscevo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. se ne hai la possibilità perché no.. al di là delle ottiche di impostazione e di interpretazione, c'è obiettivamente da arricchirsi (..e che solo gli organizzatori!..)

      Elimina
  17. Sostanzialmente una operazione di BAU che viene spacciata, con una adulterazione ideologica, di azione per la sostenibilità alimentare.
    In loco devastando e distruggendo il poco verde residuo nel teratoma antropico lombardo.
    Globalmente ignorando che il PRIMO criterio di sostenibilità è di ridurre i mandibolatori a 32 denti che crescono al ritmo di 80 milioni in più all'anno.
    Ma poiché lo scopo di questa ipocrita operazioni di business è speculativo, il business, allora si evitano accuratamente le verità scomode.

    Merdexpo da distruggere con una bomba atomica con dentro coloro che lo hanno ideato.
    Devo pensare se metterci anche voi che alimentate questa speculazione con i vostri biglietti.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Minchia Uomo.. meno male che l'ho già vista.. però occhio che con l'atomica mi deturpi il buchetto dell'ozono.. ihih

      Elimina
  18. Aò ma stai sempre in giro te... manco Briatore! :DDDDDD

    RispondiElimina

Sottolineature