Due
film interdipendenti. Figli di James Bond, del classico cinema di
spionaggio da grande schermo, quello che esalta e che ci crede.
Solo
che uno, Kingsman, si immola apparentemente sulla linea dei serissimi 007, pur macchiandosi di di qualche straripante eccesso, l'altro invece, Spy,
accantona ogni remora e al Sacro James, lo prende riccamente per i
fondelli.
Io
li ho trovati entrambi piacevolissimi e so di (forma rafforzativa)
per certo che troverò noiosissimo e ridicolo il prossimo Daniel
Craig che tenta di mantenere contegno, forme e stile..
Strappare
una risata. Spesso titanica impresa anche con chi palesemente
dichiara l’intento. Per di più scomodando mostri e categorie normalmente inviolabili.
Ecco
l'impresa pienamente assolta da Spy.
Le
vicende tragicomiche di questa spia cicciottella sono tra le sorprese
più piacevoli di un periodo di stagione solitamente sonnacchioso.
Coadiuvata
da Jude Law (uno Watson affrancatosi dall'ingombrante R. Downey
Jr.) e da uno scorrettissimo Jason Statham, mette su una parodia di
tutti i Bond immaginabili.
Dolce
e paffuta, Melissa McCarthy prende le redini del gioco e diventa una
super spia dalle doti insospettabili.
Le
fanno da contraltare buoni e cattivi da “incorniciare”. Tutti
signori caratteristi funzionali alla parodia e allo sberleffo... il
marchio di fabbrica è quello demenziale stile aereopiùpazzodelmondo
ma non mancano i dialoghi alla Tarantino, i ralenty alla Sherlock
Holmes, gag e battute modello Una notte da leoni.. la contorsione e
lo strizzamento di codici ben noti ai fan dei più inossidabili 007,
avviene per mezzo della straripante Melissa che con la sua dirompente
carica di simpatia mette tutti al tappeto, iniziando da se stessa (e
ce ne vuole ve lo assicuro! ahah..).
Insomma,
tutta roba che i nostri mediocri cinepanettonari non saprebbero mai neanche
concepire lontanamente..
Kingsman
la prende vagamente più seria, vuole solo alleggerirle le tensioni, e
mette a busta paga un terzetto che solitamente la parte, se la tira tra il serio e il compito: Colin
Firth, Michael Caine e Samuel L.Jackson, a giostrarsela tra intrighi,
scuole di spionaggio e missioni per salvare il mondo.
Cogliendo
appieno nel segno.
Colin
Firth jamesbondeggia come se non avesse fatto altro in vita sua e se
i detrattori dell'omino meccanico Craig cercavano un nuovo
candidato da eleggere.. ora ce l'hanno..
Non
si fanno mancare nulla le due pellicole, pescando a piene mani
ovviamente in un repertorio saccheggiato più e più volte ma in
entrambe le occasioni arricchito di personalità e una buona trama di
sostegno.. da segnalare la simpatica scena finale di Kingsman e
quella iniziale di Spy, praticamente ricalcate una sull'altra con i
rispettivi eroi “teleguidati” in azione da un complice che
supervisione la scena di azione..
Insomma,
se riuscite, gustateveli uno appresso all'altro.
E
risparmiatevi il prossimo, stucchevole, original Bond.. anche se per
la Bellucci, forse un sacrificio si può fare.. ;)