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sabato 28 giugno 2014

Le vasche



A Roma c'è una strada, la centralissima Via del Corso, dove è possibile gustare il “passeggio” di svariatissime, eccentriche - quando non decisamente bizzarre - umanità, alle prese con la cosiddetta “vasca”.



Un percorso da reiterare in su e giù, da Piazza Venezia a Piazza del Popolo, in apparente stato di nullafacenza, offrendosi allo sguardo stupito di chi capita da quelle bande giusto casualmente.

Solitamente erano (e sono) rinomate le “vasche” che in paese o in provincia animavano le serate dei fine settimana o dei festivi, un bell'andirivieni per il corso principale che offre però pochi spunti rispetto alla fauna alienamente circense riscontrabile nella romanissima Via del Corso.

I personaggi sono soggetti tarati esclusivamente per questa tipologia di percorso, potenzialmente passibili di arresto se colti in altre zone urbane dove gli indigeni di passaggio corrispondono ad una taglia media accettabile del genere umano, senza troppi grilli per la testa, con forse un convenzionalissimo tatuaggio, capelli con variazioni di colore e taglio accettabili, un abbigliamento genericamente reperibile in negozi, appunto, di abbigliamento e gli orecchini ed altri accessori metallico/bigiottistici, di norma, solo sulle orecchie.

Nelle vasche invece puoi trovare umanoidi non collocabili altrove.



Gente con gli specchi di legno a casa, soggetti dai pessimi rapporti con le gamme di colori non sopportabili, altrimenti, in assenza di appositi filtri, con addosso follie eccentriche che pure al Barnum ti riserverebbero più di un sussulto.


E' incredibile una cosa però.

Questi personaggini, nonostante la loro improbabilità e la loro manifesta denuncia verso tutto ciò che dicesi convenzionale, sono pienamente coscienti di doversi gestire in aree delimitate, e del dover esibire le mise, i trucchi, i colori, gli eccessi, i botulini che tracimano, le minigonne livello pube, i tacchi puntellati, le lingue bucherellate, solamente in apposita vasca precostituita.
Insomma questi non prendono la metro, non vanno a teatro, a messa e neanche alla Coop, non li trovi in rifugio a 2000 metri e neanche sul pattìno a Ostia, non ti battono lo scontrino in libreria e non fanno la fila in mensa.



Dove sarebbe allora 'sta sbandierata alternatività? 
Nel passeggio al corso? 

Una sana passerella di paese trasformata in esibizione (in)urbana da continuo cartellino rosso.


Rimarrebbero a bocca aperta anche i pesci arlecchino, in “vasca” con questi...












17 commenti:

  1. Chiedo scusa a Gus, Emidio e Stella Paola intanto.. ho cianfrusagliato coi tastini Google + e non capendoci una ceppa, con l'intenzione di moltiplicare la visibilità ho invece fatto fuori i commenti sul blog.. quando uno è old economy... ;)

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    1. Comunque si, il post è un po' stizzoso, classista e pure razzista (sarà contento Moz..). Certa ostentazione di presunta non omologazione fa ridere a crepapelle.. infatti a certi tipi/tipe je rido proprio in faccia...

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  2. Che cosa mi hai fatto ricordare con questo post.
    Facevamo millemila miglia avanti e indietro sul corso principale della mia città.
    Fatte anche in Via Del Corso a Roma, tantissime volte.
    Del resto ci passavo le estati in vacanza da quelle parti.

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  3. Pure io ero venuta a farmi una vasca qui, ma quando ho visto l'ambaradan sono tornata sui miei passi. Pensa un po' quanto sono poco propensa alle stramberie e all'alternativo !!! Rifuggo sempre le eccentricità e resto nella vaschetta da pesce rosso (magari senza la piantina di plastica, please). Però una cosa me la chiedo: se fosse vero che queste persone vivono all'insegna dell'alternativo, come campano ? Non hanno un lavoro dove viene richiesto loro un abbigliamento decoroso, una capigliatura ordinata, ecc. Possibile mai ??? Ciao :). Marilena

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    1. Ah non me lo chiedere.. foraggiati da papino in tanti.. perché le ferraglie bigiottate e i metri quadri di tatuaggio comunque costano.. per non parlare del vestiario alieno... ;)

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  4. C'è di peggio a Campo de' Fiori dopo la mezzanotte, t'assicuro!

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    1. Si.. devi schivare le bottigliate.. ahah.. se potesse Giordano Bruno je darebbe foco a tutti... (perché ora un altro trend è girare con la birretta in mano, pure se sei astemia, se no sei fuori giro.. per poi tirarsele allegramente a Campo de' Fiori.. malanimelladelimejolimortacci...)

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  5. ah ah m'ero accorto che avevi smanettato...per esempio al tuo post di compleblog non sono riuscito a mettere nessun commento...comunque sono qui per ripostare il mio commento di stamattina....ma non me lo ricordo....

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  6. Io che sono del sud... le vasche le faccio sempre, sopra e sotto... lo struscio.
    Ma da me questa fauna da addomesticare col napalm per fortuna non si vede^^

    Moz-

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  7. Per uscire dal casino bisogna rinunciare a Google-+Commenti. Resta il profilo unico con la condivisione automatica o manuale.
    Quando si esce da "Commenti" si perdono quelli avuti durante la permanenza nell'opzione.

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  8. io quel calzino nike ce l'avrei, certo lo uso in altri contesti.....

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    1. ..anche perché correre sui navigli col tacco può riservare strane sorprese... ;)

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  9. Sai che è vero? Io certa gente al di fuori del proprio habitat non l'ho mai vista. Che esistano così solo lì?

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    1. Secondo me c'hanno l'armadietto a inizio vasca. A fine giro si cambiano e ridiventano esseri umani qualsiasi.. (oppure, chissà, ci si chiudono, nell'armadietto, e riescono il giorno dopo...)

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  10. Di recente ho bazzicato parecchio via del Corso e per un attimo ho avuto il terrore di trovarmi nella sfilata degli orrori da te riportata...

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  11. blogspot-google mi hanno mangiato parecchi commenti ultimamente.
    Avevo scritto che... esiste un rapporto duale, tra individualismo e gregarietà-omologazione.
    Molta gente crede di essere originale acquistando dei beni posizionali prima degli altri. Per moda, così, coloro che vogliono essere diversi, si ritrovano tra quasi identici.

    Mah.
    Poi c'è qualcuno che cerca di essere "originale". O meglio... cerca di apparire originale. Come scrivi, essi appaiono in aree delimitati. Gli apparitoi. :)
    Poi tornano nel gruppo svestendo la loro "originalità".

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