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venerdì 25 ottobre 2013

GAME 6



Quantomeno singolare che questo film sia stato prelevato sulla medesima bancarella, ed allo stesso irrisorio prezzo (1 euro), del ciofechissimo Somewhere di matrice sofiacoppoliana.


Ancor più singolare constatare come, su FilmTv, non goda di uno straccio di recensione, e non abbia mai goduto né di Leoni né di Palme e neanche di passabile distribuzione ma, alla fine, in veste di saldo di fine stagione, sprigioni tutta la sua accattivante potenzialità strizzandomi l'occhio vispo di Michael Keaton, che si fa bello di una pungentissima sceneggiatura di Don de Lillo.



Nicky Rogan (Keaton), è un commediografo tormentato.
Da se stesso, dalla moglie che gli chiede il divorzio, dalla figlia che vorrebbe un dialogo, da un critico carogna che potrebbe stroncarlo, dalla squadra di baseball per cui tifa e che va da schifo, dall’anziano padre che gli ha ispirato la commedia, dagli amici che lo sobillano, dall’attore principale che non riesce ad imparare la parte, da una New York intrigata di traffico e dall'innumerevole etnia di tassisti erranti...



La storia è un curioso street movie a bordo di svariati taxi attraverso il variegato tessuto metropolitano newyorchese, e ripercorre la vigilia di una sofferta prima teatrale, anche per la casuale, quanto malcapitata, contemporaneità della partita più importante dei Red Sox, dei quali Nicky è malatissimo tifoso .




Il tempo snocciolerà via tra prove, incontri incrociati dove tutti avranno a che fare l’uno con l’altra; e cosi lo spaccato di vita del critico più temuto, la figlia disillusa, le prove teatrali agli sgoccioli, la moglie riottosa, la partita risolutiva ed imperdibibile, tutto interferirà pesantemente su Nicky in uno screziato panorama osservato da diversi punti di vista fluttuanti che avranno modo di convergere amalgamando sport, teatro e vita privata, 




e mettendo in luce le curiose interdipendenze che, nostro malgrado 
(ed a nostra insaputa, direbbe più di qualcuno..), 
ci regolano la vita.


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