A bordo piscina della SPA, collegata alla palestra
che frequentiamo, campeggia un enorme cartello con scritto RISPETTARE IL
SILENZIO.
Che poi, con gli scrosci, le docce, i getti, le cascatelle; l’acqua che scorre
continua a diverse velocità e sistemi di pressione massaggiante, direzionata in
qualsiasi punto del corpo si preferisca, l’idea di silenzio, è abbastanza
chimerica.
Ma quel silenzio
da rispettare omaggia qualcosa di fragile, un valore antico che avrebbe
bisogno di attenzione, cura, disponibilità, pazienza.
Forse puoi immaginarlo più consono in una biblioteca, a teatro, in una chiesa.
Dove ci si dedichi a se stessi, occasione per ricamare pensieri e meditazione.
Ma è alla fine di questo supporre che ti accorgi di
sbagliare focus, soffermandoti sul silenzio, mentre di fondamentale c’è il rispetto, inteso come valore autonomo,
che muove ogni atto umano, che rende reale la confezione di quell’apparente quiete, e il saper considerarla stile di
vita, da applicare, possibilmente, quando sarai uscito da qualsiasi luogo o
situazione dove viene consigliato un atteggiamento di riguardo.
Immerso di nuovo in un caos che non contempla quasi più, né silenzio né
rispetto.
il silenzio comunque vale sempre di più, il silenzio è d'oro
RispondiEliminaHo dei bitcoin che non fanno il minimo rumore..
EliminaSpesso bisogna immergersi nella natura per trovare il silenzio, lontano dal caos quotidiano.
RispondiEliminaSperiamo che la natura ci risommerga tutti..
EliminaRispetto per la formica e per l'elefante, in uguale misura. Le tue sono sempre parole di un grande saggio.
RispondiEliminaLa formica e l'elefante convivono, in un disegno di ricamo puro, Marta cara, qui non riusciamo a spuntare serenità nemmeno uomo con uomo.. :(
EliminaSono assolutamente d'accordo... In molti posti cerco di entrare in punta di piedi e di avere rispetto...
RispondiEliminaMi piace il concetto di "punta di piedi", avvalora e manifesta quel "riguardo" merce ormai rara..
EliminaConcordo con te!Olga
RispondiEliminaEh sì, vallo a spiegare a quei gruppi che sul treno o in un parco pubblico fanno a gara a chi urla più forte per sfottersi l'un l'altro con parole stupidamente volgari, o a chi parla per ore al cellulare, in mezzo a una piazza o in un bar, urlando più forte del rumore di fondo delle altre persone che sono lì.
RispondiEliminaVoglio credere che si tratti di autodifesa.. hanno paura dei silenzi, dei sentiri da seguire, dei fiori da non cogliere, delle parole sussurrate..
EliminaIl rispetto è considerazione per l'altro.
RispondiEliminaIl silenzio è in realtà denso di suoni e di parole.
Rispettare il silenzio è ripetere a se stessi... non siamo isole nell'universo.
Un abbraccio.
Siamo isole, vero, e ci sono rotte che dobbiamo incrociare con delicata accortezza..
EliminaConcordo. Bel post!
RispondiEliminaGrazie Felice!
EliminaAmo molto il silenzio, tanto da ricercarlo continuamente, quotidianamente.
RispondiEliminaE il rispetto, che dire, dovrebbe essere la prima norma di convivenza civile.
Elementi che probabilmente, in tanti, incutono invece timore.. pensa un po' te..
EliminaGiusto richiamare l’attenzione sul rispetto, il silenzio è una sua forma, come un invito alla contemplazione.
RispondiEliminamassimolegnani
Viaggiare in bici poi, aiuta decisamente.. offre infiniti spunti e occasioni, tra paesaggi che stimolano e accomodano le sensazioni.. ;)
EliminaMa non tutti sanno vivere nel silenzio, nella solitudine e nel rispetto della natura. Mi fai ricordare ciò che mi disse un amico, tempo fa, ospite per un giorno e una notte a casa di un suo parente che vive nella campagna toscana. Ebbene, nel corso di quella notte - lui che veniva da Roma - non riuscì a chiudere occhio. E sai perché? Perché non sentiva alcun rumore, e quel silenzio quasi assoluto che percepiva intorno a sé - rotto solo dal sibilo del vento e dal tubare di una tortora - lo angosciava terribilmente. Gli mancava quel rilassante rumore di sottofondo, di macchine e di sirene, la sua ninna nanna notturna che ogni notte gli cantava la sua città - Roma - per farlo addormentare.
RispondiEliminaSi arriva quasi a essere consolati e rassenerati dal rumore e dalla noncuranza , e dall'inosservanza di sane consuetudini.. siamo vittime, spesso inconcie, di nuovi disequilibri che diseducano.
Elimina"Ma è alla fine di questo supporre che ti accorgi di sbagliare focus, soffermandoti sul silenzio, mentre di fondamentale c’è il rispetto, inteso come valore autonomo, che muove ogni atto umano..."
RispondiEliminaMagari si ricade in un focus sempre contrapposto con due valori imprescindibili.
Grazie per questo scritto,mette in moto un po di ascolto interiore e non può che fare bene:)
Quel cartello in piscina, mentre me ne stavo a mollo, mi ha smosso la riflessione.. ed è sempre buona cosa porsi domande, autorivolgersi ancora dei perché.. vuol dire che ci si confronta, anche tra noi e noi.. ;)
EliminaQuesto silenzio assordante...che tutti noi abbiamo almeno una volta "sentito", ma il silenzio di bocche che non possono parlare, non sono ascoltate o sono imbavagliate. Il silenzio fragoroso del mondo intero per le guerre, repressioni, per la natura stessa un silenzio che dobbiamo urlare. Grazie Franco.
RispondiEliminaUna differenza basilare con altri avvenimenti folli tipo Shoah: all'epoca davvero tanti, troppi, non sapevano. Oggi chi potrebbe giustificarsi?
EliminaBuongiorno Franco.
RispondiEliminaRiflessione/i molto interessanti e accurate.
Il silenzio che necessita di cura.
Il rispetto che muove (o dovrebbe?) ogni azione umana.
Chi riesce?
A.
Riescono in pochi, ma quando accade ce ne accorgiamo, per il resto vaghi tentativi, rassegnazione, disinteresse, passaggio ad altro.. come su certi blog ad esempio, affatto escluso il mio.. ;)
EliminaSi tratta di un'opera eclettica che sfugge a una categorizzazione precisa. Il libro raccoglie una varietà di testi che spaziano dal racconto alla poesia, dalla cronaca di vita vissuta alla guida turistica, dalla recensione al saggio filosofico. In sostanza, è una sorta di blog cartaceo che riflette la vita stratificata dell'autore, offrendo al lettore una miscellanea di esperienze, riflessioni e osservazioni personali.
RispondiEliminaInoltre, sul blog personale dell'autore, Postodibloggo, Franco Battaglia condivide ulteriori scritti che approfondiscono i temi trattati nel libro, fornendo uno sguardo più intimo e diretto sul suo processo creativo e sulle sue ispirazioni.
Forse non era il momento giusto, o forse erano solo le persone sbagliate. Ma leggere te, Franco, mi ha ricordato che c’è ancora spazio per i pensieri disordinati, le parole sincere e le voci fuori dal coro. Alla fine, chi semina verità, anche confusa, prima o poi trova chi la riconosce.
Il libro lo prenderò...ti voglio leggere in silenzio.
Grazie e buona lettura allora.. ma già sul blog potresti trovare molto.. disordinato sicuramente, ma decisamente spontaneo.. ;)
EliminaIl silenzio è sottovalutato.
RispondiEliminaNon mi ricordo quale filosofo diceva che la parola è un virus.
Il silenzio è una bestiola comunque rara (specie per chi sopporta l'acufene come me, ma è meglio non lamentarsi troppo, in fondo lo uso come sottofondo per creare bozzoli ancor più isolanti di un silenzio tombale..), di certo mette paura a tanti, troppi.. c'è da farci amicizia, come con mille altre cose spesso, erroneamente, temute..
EliminaSalve a tutti. La meditazione, unitamente alla cura e alla ricerca accurata di noi stessi, offre spesso spunti e contorni emotivi molto interessanti che in alcun modo dovrebbero essere frazionati o interrotti dal disturbo d'una quiete tante volte molto cara e spesso, molto spesso tanto cercata. Contemplare le bellezze del Creato, anche immaginarle o sognarle, viverle comunque dentro di noi in quello spazio desiderrato e ricercato, è ristoro basilare per i nostri sogni, i nostri sentimenti e la nostra voglia di dare un senso alle nostre giornate vivendole preferibilmente da protagonisti anche in compagnia di chi8 ci sta a cuore. Ci sono silenzi che parlano più delle urla, perchè vissutti emotivamente bene e cioè in pace con noi stessi e le nostre percezioni. E solo se stiamo bene con noi stessi possiamo stare bene con gli altri. A volte l'esterno percuote le nostre accurate riflessioni miscelando e confondendo ogli sprazzo di desiderata solitudine me tante altre volte siamo talmente presi e in balia di preoccupazioni e problemi da rimandare sempre, sbagliando, l'incontro con noi stessi. Che è vitale.
RispondiEliminaVero, spesso rimandiamo, altre volte non vogliamo incontrarci appositamente.. abbiamo paura di non sapere che dirci.. mentre siamo noi i primi protagonisti da tutelare.. ;)
EliminaIl silenzio ormai è merce rara. Qui viene evocato il silenzio delle voci ed è comprensibile. Le persone ormai non hanno più ritegno nei luoghi pubblici. Una piscina con tanto di cascatelle è una vera delizia per lo spirito e i buzzurri urlanti ne distruggono tutta la magia.
RispondiEliminaBen detto. Un mondo magico che evoca altre dimensioni.. ma credo che pochi, a precisa domanda una volta fuori, saprebbero ricordare cosa c'è scritto su quel cartello..
EliminaCome alcune tue magistrali recensioni di film o libri, questo post vorrei averlo scritto io... buon fine settimana.
RispondiEliminaSempre troppo carina.. a volte basta guardarsi in giro per cogliere ispirazione.. ;)
EliminaSiamo troppo individualisti per essere anche civili, in ogni luogo molta gente si comporta senza un distinguo, dunque tutti questi ego radunati in uno stesso luogo generano un caos disinvolto e arrogante. Il silenzio non è solo rispetto, è un modo di esistere, un cercare se stessi ovunque, qualcosa che trascende il sacro di ogni situazione umana. Anche in un bar c è chi urla non considerando che un'altra persona seduta sta consumando una bevanda e un lutto. E questo credersi sempre al di sopra di che svilisce e allontana. Perché ci sono persone, come me, e non sono la sola, che evitano a priori I luoghi dove l'ego sopravvale. Ciao
RispondiEliminaDaniela da wp
A volte è necessario ma pensi che come facciamo dei ragionamenti noi, adeguandoci alle situazioni, anche gli altri possano arrivarci da soli; non sono alieni ne' arrivano da sperdute civiltà. Cresciamo tutti con determinate "indicazioni", salvo perderne diverse per strada, e trasformarci in quegli alieni che spesso stentiamo a riconoscere.
EliminaOh franco vieni nei miei boschi solo il canto dei volatili e il sibilo del vento. Come lasciano il cellulare diventano sacconi x farsi notare
RispondiEliminaConosco le atmosfere dei boschi, o di una risacca di pomeriggio ventoso, purtroppo non le abbiamo sempre a portata di mano, ci tocca convivere con agglomerati urbani assurdi, popolati da elementi davvero "disumani" nonostante vengano considerati "persone".
EliminaChi, come me, vive in città va cercando il silenzio. Luoghi in cui riposare e riflettere in solitudine. Purtroppo non sempre questa pace si può trovare nelle piscine termali, proprio perché il rispetto verso il prossimo è un valore che si va perdendo sempre più. C'è troppo affollamento in quelle SPA che ormai son diventate una vera e propria moda con tanto di spritz a bordo piscina. Solo i boschi e le campagne, lontane dai clamori di questa vita moderna, ormai, mi donano quella pace che da sempre desidero.
RispondiEliminaUna volta le SPA erano considerate roba da vecchi. Purtroppo questo pregiudizio che ci permetteva splendidi soggiorni e fantastiche pause di relax, sembra miseramente crollato..
EliminaUn cartello che è stato messo lì apparentemente senza senso, visto che il silenzio non viene rispettato comunque. Ma forse è più un voler indicare il 'rispetto del rispetto'. Un 'non disturbare' sarebbe stato più idoneo. Comunque, non sono mai stata in una SPA. Non mi piace. Ho una concezione diversa riguardo al rilassarsi. Essere a casa, prima di tutto, liberarsi dell'esterno per immergersi in ciò che ti piace e ti fa bene.
RispondiEliminaEcco, io preferisco questo. Ciao caro Franco.
Covavo pregiudizi anch'io verso le oasi di benessere, acque termali e affini.. poi le abbiamo scoperte e non le molliamo più.. ;) concordo comunque col "rispetto del rispetto", sarebbe l'ideale, ma quasi un cane che si morde la coda, in un mondo sempre più.. irrispettoso.. ;)
EliminaNon è pregiudizio Franco. Solo che non mi piacciono per vari motivi. È qualcosa di personale, tutto qui. Anche perché se posso i pregiudizi li evito. 😉 Ti abbraccio.
EliminaÈ bastato il ronzio di una zanzara per rompere il silenzio della nottata e riportarmi, come per incanto, al tuo post: "RISPETTARE IL SILENZIO". Un titolo semplice, ma che apre mondi. Perché il silenzio non è solo assenza di rumore. È presenza piena, densa, viva. Il silenzio della placenta è il primo che conosciamo. Non è assenza, ma immersione: un battito lento, continuo, ovattato. Un mondo liquido e perfetto, dove ogni cosa è già accolta. Lì impariamo la quiete prima del linguaggio, la calma che precede ogni domanda. Crescendo, poi, incontriamo il silenzio dell’amore, quello che non ha bisogno di parole per dire “ci sono”, che non alza la voce per farsi sentire, che non corre, non invade, non pretende. È un silenzio che resta, che respira con te quando non hai fiato, che ti ascolta anche quando non sai spiegarti. Ma poi, chissà perché, ci perdiamo. Ci perdiamo nel rumore del mondo, nel traffico delle aspettative, nel chiacchiericcio dei giudizi, nel frastuono delle notifiche che ci chiedono di esserci sempre, ovunque, subito. E dimentichiamo. Dimentichiamo quel primo silenzio, quello dell’origine. Dimentichiamo anche quello dell’amore, che nel frattempo ha imparato a tacere davvero, per non disturbare chi non ascolta più. Così, quando ci capita di leggere un cartello in una SPA, “RISPETTARE IL SILENZIO”, pensiamo che sia solo un invito a non parlare. Ma forse è molto di più. È un monito gentile, quasi disperato, a riscoprire il rispetto come stile di vita. A ricordarci che non si tratta di fare meno rumore, ma di fare più spazio: all’altro, a noi stessi, al tempo. E forse quel silenzio, se lo ascolti bene, non è vuoto. È pieno di tutto ciò che conta davvero.
RispondiEliminaLo hai sottolineato con tatto e sensibilità, e non posso che concordare, silenziosamente, rispettando anche l'anonimato..
EliminaIl silenzio uccide, la mafia pure.
RispondiEliminaPeppino Impastato
Il silenzio omertoso è di altra pasta. Velenosa e indigesta.
Eliminanon rispetto niente :)
RispondiEliminaneppure il termine rispetto
Tu sei come gli All Blacks, fuori categoria, regolamento personalizzato.. ;)
Eliminain effetti :)
EliminaÈ da qualche anno che ho notato un “ cicaleccio” continuo , in ogni occasione e situazione , si ha praticamente l’abitudine di pensare ad alta voce incuranti del bisogno di silenzio altrui . Ma il pensare è più che altro un “urlare” come se non si avesse proprio l’abitudine al silenzio . E nel silenzio stesso c’è il rispetto del silenzio .
RispondiEliminaUn abbraccio silenzioso
eos
Splendido il silenzio in autorispetto, a comprendere ogni altra esigenza per un momento messa da parte. Bacio silenzioso..
EliminaUn passaggio, per un saluto...
RispondiEliminaRos :)
Grazie Ros!!! ;)
EliminaCapisco il cartello: il suono dell'acqua, il fruscio, lo sciabordio, sono tutti suoni "massaggianti", le voci scomposte, le chiacchiere ridondanti, è questo che in posti del genere sarebbe da evitare. Dove vado io c'è un bagno turco che sembra rinchiuderti in una bolla: senti solo il vapore fuoriuscire da una piccola valvola; un'atmosfera che adoro: mi allontano quando entrano persone che si mettono a chiacchierare come se fossero sedute al bar. Che fastidio!
RispondiEliminaIl bagno turco ti porta in un mondo diverso, ti mette davvero in contato coi tuoi pensieri che gocciolano vapore anche loro, nell'ovatta della bolla.. e lì sono davvero pochi a sgarrare, per fortuna.. ;)
EliminaBeautiful post and photo, Franco! Thank you! Warm greetings from Montreal, Canada.
RispondiEliminaA Montreal ho visto scoiattoli al semaforo.. impagabile!
EliminaConfesso che il silenzio e la solitudine mi facciano un po' paura. M'impressiona camminare di notte in una strada deserta, così come provo un brivido al vedere un palombaro nel profondo del mare o un astronauta nell'immensità dello spazio. Ho invece una grande considerazione per il rispetto e, se questo richiede silenzio, allora mi adeguo volentieri.
RispondiEliminaDi notte in una strada deserta ormai la paura diventa comune, purtroppo in certi frangenti l'immaginario si allontana dai pensieri di bellezza e quiete e suppone solo brutture.. però pensati in un bosco, o in riva al mare d'inverno.. meno ansia di una profondità da ventimila leghe o uno spazio infinito tipo 2001 e la sua Odiessea.. ;)
EliminaChi ha deciso di mettere il cartello che esorta a rispettare il silenzio, è una persona saggia. Nei luoghi pubblici, anche ludici, bisogna mantenere sempre un comportamento adeguato. Il rumore poi non può far assaporare il dolce suono, il gorgoglio. il tintinnio e il fruscio dell'acqua. Un caro saluto.
RispondiEliminaUn cartello che metterei dappertutto: alle poste, nei bus, nei centri commerciali.. sembra che tanti non sopravvivano nel silenzio, lo temono come una calamità, o semplicemente hanno il terrore di doversi, poi, confrontare con se stessi..
EliminaLo stato sociale cantavano: questo mondo ha bisogno di silenzio e io non lo sto aiutando.
RispondiEliminaMa effettivamente facciano/facciamo pure rumore, ma sul rispetto non transiga nessuno.
Un salutone, amico mio