C'era una volta un vento fortissimo che continuava a vorticare, e in paese tutti dovevano rimanere dentro casa, altrimenti sarebbero volati via assieme a foglie, giornali, nuvole e ombre.
Un giorno, però, il piccolo Davide decise che era giunta l'ora di affrontare le folate e uscì di casa, appena in strada si ritrovò librato in aria senza poter opporre la minima resistenza, scorgeva l'abitato in lontananza divenire sempre più piccolo e perse i sensi mentre faticava anche solo a respirare.
Si risvegliò in riva ad un ruscello mentre un pesciolino con la testolina fuor d'acqua lo guardava curioso.
"Cosa ci fai qua ragazzino?"
Non lo so, sono volato e mi sono perso.
"Nessuno arriva qua perdendosi, forse hai sognato una volta del Paese Fantastico, e hai pensato che, chiudendo forte gli occhi, il desiderio ti avrebbe trasportato, ed ora eccoti qua. A volte funziona davvero.
Il problema è che non potrai tornare indietro ora, perché non è più un sogno questo."
Davide iniziava a preoccuparsi. Gli mancavano già la mamma e la nonna, e i deliziosi moscardini fritti che gli venivano preparati per cena.
Prese al volo il pesciolino che sguazzava di fronte a lui e decise di farselo alla brace.
Di legna quanta ne voleva, gli mancava il fuoco, ma guardandosi attorno notò una casetta con un filo di fumo che usciva dal camino, s'incamminò mentre il pesciolino si dimenava con sempre meno vigore trovando però la forza di dirgli:
"Se mi lasci libero ti indicherò dove trovare da mangiare già pronto e anche molto più appetitoso di me, ma per favore non in quella casa dove vive gente inospitale e anche poco raccomandabile".
Davide ci pensò un attimo e decise che il pesciolino stava arrampicandosi sugli specchi, ma apprezzò i suoi tentativi, considerando di non essere poi così amante di pesciolini grigliati, spesso pieni di spinette infide.
Dov'è che potrei andare allora?
"C'è una casa appena dietro la collina" biascicò il pesce sempre più debilitato, "amano gli arrosticini di pecora e ne riservano sempre per offrirli ai viandanti".
Davide, che era un buono comunque, rigettò il pesciolino in acqua ma decise che c'era troppa strada da fare per scavallare la collina, e si apprestò quindi a bussare alla casupola appena raggiunta.
Gli aprì una vecchietta dal sorriso tenue e dall'interno si sprigionò un'aroma di pesce alla brace pronto per essere gustato.
Chissà perché voleva farmi fare più strada il nostro pesciolino, ripensò Davide, ma neanche finito di formulare il concetto, un coltellaccio spuntato furtivo da sotto la gonna della donna, gli si conficcò tra cuore e costato, lasciandolo stecchito.
"Amore" proferì allora la vecchina rivolgendosi all'interno della casa.. finalmente basta co' sti arrosti di pesce insulso.. oggi carne come si deve!"
Morale della favola: gli arrosticini valgono sempre un po' di strada in più, diffidare delle vecchiette indifese e dar retta ai pesciolini parlanti, qualche volta.
E considerare, infine, che le favole raccontate ai figli che non hai, tendono sempre a strabordare di un insano sadismo.. ;)