“Un locale prezioso”.
Cito una definizione che non fatico a fare mia, a proposito di questa
Locanda, che integra ragazzi down in un percorso lavorativo e sociale
di immensa utilità.
E non solo per loro.
L’approccio col
diverso, con una visione di
vita che tende a sorprenderci e a meravigliarci non fa altro che
acuire la nostra sensibilità, l’ascolto, l’apertura mentale; e
contemporaneamente mettere da parte - anche se per brevi istanti - le
nostre problematiche, i nostri assilli globali, le nostre ansie
universali.
Questi
ragazzi hanno una particolarità pazzesca: sono trasparenti, non
hanno maschere, ipocrisie, pensieri contorti, fini diversi. Sono
famiglia, autentica, tra di loro e con gli altri. Non hanno altro che
una faccia a forma di cuore e libro aperto.
Sono
loro.
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Emanuele |
Ti si
affidano come cuccioli che non conoscono il doppio gioco, l’inganno
il tradimento.
E noi
rimaniamo così, con i nostri sorrisi stampati, di fronte ai loro
naturali, perché abbiamo bisogno di fidarci, di capire, di entrare
in “empatia”, quell'empatia che questi ragazzi ti sbandierano
serenamente attraverso i loro visi, le confidenze immediate, le loro
vite ed il loro viverci dentro.
Eppoi
vedo anche questi altri ragazzi, “normali”, sbattersi per
coadiuvare questa ondata di entusiasmo e di disordinata buona
volontà: sono i gestori del ristorante, che oltre a cucinare,
servire, tenere le fila di un'ordinaria gestione, fanno partecipi i
loro ospiti di un'attività che abbisogna di cura e dedizione.
Parlo
un po' con tutti, ma di più con Emanuele, down dall'esperienza ormai
importante alla Locanda, lui gioca e accoglie tutti, descrive,
invita, esterna; è una vita felice la sua anche se noi non siamo -
ancora - capaci di leggerla senza un'ombra di malinconia.
E
questi incontri devono servire ad imparare, ad apprendere, a fare
tesoro.
Poi
c'è Francesco, un ragazzo autistico che mi ubriaca della sua vita
neanche fossi il suo amico più intimo. Ed è questo bellissimo: non
c'è calcolo nel suo aprirsi, nessun dubbio che io non lo ascolti,
nessuna preoccupazione che lo giudichi, che tragga conclusioni. C'è
solo pura spontaneità, quella che noi “normali” abbiamo perso da
una vita, calpestata da false aspettative e ristrettezze mentali.
Ecco,
questi ragazzi, sono paradossalmente più aperti di noi, non
coltivano paure e pregiudizi, si fidano del mondo, ed il mondo è
loro.
Ma
questo mondo è una vasca di squali. E dei pesciolini colorati come i
nostri amici rischiano grosso ad ogni passo.
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Francesco |
Per
questo c'è bisogno di sostenerne crescita ed indipendenza.
E
la Locanda dei Girasoli è un luogo magico dove amore, competenza,
voglia di sostenere, si incontrano offrendo un'occasione a chi ne ha
inconsapevolmente bisogno.
E
l'occasione di comprendere altri mondi anche a noi, che crediamo di
saperla lunga.