martedì 28 febbraio 2017

LA LIBERTA' NON E' UN BAVAGLIO - LEGGE CONTRO LE "FAKE NEWS"



Da una pregevolissima iniziativa di...

Cavaliere oscuro del web













Fake News  

"...Il testo nasconde le sue reali intenzioni di controllo del dissenso. Ed è impreciso, sia dal punto di vista tecnico che giuridico..."

nel link un articolo di approfondimento sulla ridicola legge che vorrebbero far passare... già lo scorso anno ci ruppero tutte le scatole possibili con i Cookie, prima ancora con dichiarazione di responsabilità giornalistica... ma pensassero ai loro vitalizi e alle loro dannate beghe... 



In fondo, non dovremmo eliminare davvero chi cade sulle bufale, o abbocca ai fake? 
Ci sono mille siti che mi fanno sganasciare.. eppure sento gente che si preoccupa davvero alle più strampalate notizie... sono questi che vogliono leggi? Che desiderano rendersi invulnerabili alla balla? Che vorrebbero tarpare le ali al pensiero virtuale?

E comunque è vero che anche persone che non toccano un social manco pagate (anche perché non capiscono nulla di internet..) sono riuscite ad andare a vedere Beata ignoranza al cinema pensando chissà che bel film... beata ignoranza davvero... ahahah...

Ma svegliate la vostra coscienza piuttosto.. aprite gli occhietti sui soldi che vi fregano, le buche che non vi riparano, il lavoro che nascondono, la buona fede che vi turlupinano... 
questi sono gli unici fakes dei quali non vogliono vi preoccupiate...



La libertà della blogosfera è una conquista meravigliosa, ed una ricchezza inestimabile.. che ci sia gentaglia è inevitabile.. ma c'è pure - e ben visibile - in Parlamento ad esempio, vogliamo chiuderlo?

Chiudiamo tutto allora. Eliminiamo i giornali, la televisione (Montalbano soprattutto..), le radio.. proviamo a vivere e resistere nel buio più totale...

addirittura ieri hanno fatto finta di far vincere l'Oscar a 
                                   
                                       La la Land!!!!

        
 ...e ci ha creduto un sacco di gente!!! ahahah...



lunedì 27 febbraio 2017

EUTANASIA



In Svizzera per morire.

Io so che in tanti se ne vanno solo con uno sguardo tra medico, paziente e parenti.

Solo un'intesa.

Quell'intesa triste che c'è dietro le attese, le notti al neon, il silenzio maleodorante, la stanchezza.

Io so che in tanti se ne vanno e vengono lasciati andar via senza riflettori, stampa, giornali, rivendicazioni, urla, denunce, proclami. Se ne vanno punto.

In Svizzera per morire ci va chi fa casino. Anche per far sparire il sotterfugio di tanti.

Che non è sotterfugio poi, ma solo disperazione, dolore privato,

Speranza sparita per sempre.

sabato 25 febbraio 2017

MANCHESTER BY THE SEA


Ca(tatonic)sey Affleck è l'attore giusto.
Ne serviva uno che covasse inespressivamente la montagna di dolore accumulato, che lasciasse trasparire - ma solo dal film attorno a lui - il tarlo aggrovigliato dentro.
E probabilmente trattasi di oculata scelta registica. Anche se io ci avrei visto quel Matt Damon previsto in origine, o addirittura Ryan Gosling, altro che tiptapteggiare in Trallaland!..
Ma si rischiava una trasparenza del dolore forse eccessivamente marcata.

Non è quello cui mira il film, e questo sviare,  è uno dei suoi meriti maggiori. La diluizione della sofferenza custodita, il tirarla fuori a flashback improvvisi, come fitte lancinanti, che lentamente dissipano quella patina di cortocircuito con la quale si apre la pellicola, e ci accompagna nella ripetizione dei gesti, dallo spalare la neve, al riempire cassonetti.
Un agire meccanico soffocato dal martirio interno.
Un'apatia che Affleck denota appieno, forse fin troppo.


La morte del fratello lo riporta da Boston alla sua originaria comunità di Manchester by the Sea. 
Ed entrambi avrebbero fatto per sempre a meno uno dell'altra. 
Ma c'è un nipote cui fare da tutore. E c'è da fare i conti col passato, affrontare fantasmi, decidere del futuro, cacciare gli incubi, ricostruire pure un sorriso magari. Elaborare lutti troppo stretti dentro una cornice, unico soprammobile concesso.

Comprendo il volerci far calare nel ritmo blando di una vita che non avrebbe più nulla da chiedere, dove l'unico elemento vitale ed estraneo al ciclo involutivo e degradato che circonda tutti è il nipote Pat, che suona, gioca e c'ha pure due fidanzate (trovata debole questa, visto che vivendo in un mini paesino ti tanerebbero dopo venti minuti..-), ed è ormai l'unico legame che può riportare lo zio, Lee, ad un passato se non proprio sereno, almeno di quieta accettazione.



Questo voluto ralenty emotivo però, che da un lato ha la capacità di farci immedesimare, somatizzando in tempo reale la palpabile aria avvilita, senza mai far ricorso al melodramma puro, si imbarca, suo malgrado, in diverse debolezze, come l'insistente e abusato Albinoni della scena madre, le lungaggini in ospedale,  nel noioso traffico degli spostamenti, negli imbarazzati incontri con la ex moglie, nei reiterati “no, grazie”.

Alterna scene sublimi, come la lite del nipote col congelatore o il sogno delle figlie mentre il sugo brucia, a siparietti inflazionati come i vari “destri” irosi a cose e persone o quella mesta indolenza che non lo molla un attimo.

Casey Affleck viene affrontato più che affrontare. E' candidato ad un Oscar che probabilmente raggiungerà (e lo scrivo a 24 ore dalla cerimonia), ma lo avrei candidato come Miglior Sottrazione di emotività. 
Un premio all'anaffettività.




giovedì 23 febbraio 2017

MA LACRIMA DI VENTO

Il sole ha bussato con prepotenza
stamane,
dopo che pioggia e vento
si erano scambiati, per ore
epiteti impronunciabili.












Sono solo.
Nessun folletto.
Neanche un’eco, un soffio.

Un involucro svuotato,
di pensiero indolente
e dal maldestro ferirsi.


Non esiste vortice
di volontà,
ma lieve gorgoglio,
non burrasca
ma bava di vento.

Tutto svanisce
nel nulla più assente.


Neanche Dio è venuto a trovarmi,
oppure c’era,

Ma è scivolato via anche lui,
assieme a tutti quei pensieri
impazziti come maionese.

martedì 21 febbraio 2017

AGENDA PARTITO DEMOCRATICO



In anteprima l'agenda PD nel dettaglio:
tanto per fare chiarezza anche tra i simpatizzanti
non particolarmente addentrati nelle
specchiate dinamiche di partito:


dopo l'Assemblea che ha visto proposte di mozione
ci sarà la Direzione coi suggerimenti,
l'Adunanza con le indicazioni,
la Riunione con le idee
il Convegno con le eccezioni,
il Meeting con le avvertenze,
la Seduta con le esortazioni,
il Seminario con i consigli,
il Raduno coi pareri,
il Colloquio coi contrasti,
la Segreteria coi proclami,
il Congresso con le Primarie,
la Scissione con le epurazioni.




venerdì 17 febbraio 2017

DI UNA SENSAZIONE


Dopo quasi sette mesi in compagnia della nuova, e permanente, protesi in titanio al posto della testa dell'omero destro, e sventata una nuova operazione a causa di un'infezione alla protesi medesima, eccomi finalmente all'appuntamento con la riabilitazione in acqua, che doveva iniziare, senza contrattempi, già a Settembre.
Nel frattempo fisioterapia al lumicino, per scongiurare ogni focolaio di infezione, e antibiotici a palla per tre mesi.

Ma vi sto annoiando. Era di una sensazione che volevo scrivere.



Mi avevano avvisato che la terapia in acqua ha del miracoloso, quasi bere una pozione magica, in un certo senso.
Gesti soltanto teorizzati - in condizioni normali - diventano realizzabili grazie all'effettiva perdita di peso, immersi in acqua, che alleggerisce ogni resistenza e rende incredibilmente docili i movimenti, è quasi un volare e, per chi come me, amante del mare, è abituato a sentirsi a casa, in acqua; è come un ritrovare se stessi, legami forti, consapevolezze che in sette mesi si erano come assopite quando non dissolte.

Il deltoide, il muscolo che permette di alzare il braccio in alto e lateralmente, è ridotto a uno straccetto logoro.

Ma già ieri, al primo appuntamento in piscina, mi brillavano gli occhi assistendo ad una vitalità impensabile fuori da quella dimensione... è stato un tornare bimbo, un riassaporare antichi entusiasmi, e alla fine, riattraversando tutta la vasca per guadagnare la scaletta di uscita, anche l'approcciare un paio di bracciate - tentativo subito appesantitosi di dolore vivo - , mi ha comunque riempito di gioia, vera, di ricontatto con una realtà fino allo scorsa estate normale routine, passionale consuetudine...



Sono uscito dalla mia prima piscina con la stessa felicità del tizio che ha attraversato la Manica a nuoto la prima volta.

Euforicamente orgoglioso.


Godiamoci sempre le piccole cose, quelle che ci sembrano serenamente alla portata di mano (o di spalla). 


mercoledì 15 febbraio 2017

IL CANE AMA. MA NON VOI IN PARTICOLARE.


Vista la polemica innescata su facebook, replico a beneficio della comunità blogghereggia:

Pensavo a tutti quelli che esaltano il proprio cane dolce, fedele, intelligente e di compagnia.
E che inconsciamente credono di meritare tutto questo bene incondizionato.
Be'.. volevo avvisarvi che il vostro cane vi tributerebbe tutto l'amore del mondo anche se lo affamaste prendendolo a cinghiate.


Ribadisco ancora che non voglio affatto sminuire chi ha un cane e lo tratta da fiaba, solo evidenziare magari qualche tratto in comune con chi fa, ad esempio, la Comunione sapendo (o pensando di sapere) che poi andrà in Paradiso.
Insomma... siamo fatti male. Col cane o senza.

Anche senza scomodare il "culto ossessivo" (che comunque lega con la similitudine religiosa), è da sottolineare il rapporto squilibrato uomo/animale che non tiene conto che per il cane, il do ut des non è affatto un elemento di rapporto.




martedì 14 febbraio 2017

ELEMENTARY... WOW!


Una serie che mi sta prendendo sempre più.

Lo Sherlock Holmes più indovinato (il fenomenale Jonny Lee Miller), genialmente paranoico con problemi di disintossicazione da alcool e droghe, sotto terapia e anche qualche problema con la giustizia, ed al suo fianco un'azzeccatissima versione femminile ed orientale di Watson (Lucy Liu), un padre ingombrante, ambiguo e scostante; amori complicatissimi, casi pazzeschi risolti ogni volta con classe, metodo, genio e nella modalità tipica - e fascinosamente eccentrica - di un fuoriclasse dell'investigazione alternativa.


Una serie “oltre”.

Oltre tutto il consueto e il già visto. Che stupisce ed emoziona anche, riclassifica amicizia e amore, famiglia e lavoro, rivoluziona i canoni di troppi gialli stucchevoli che continuano a tracimare stancamente dal video.


Sta a Montalbano un po' come Sanremo ai Depeche Mode. 


lunedì 13 febbraio 2017

FRANCO BATTAGLIA PRETE...


Quella di attribuirmi atteggiamenti da prete è carina, potrei fare il novello Luciani:  mi farebbero fuori al primo accenno di voler regalare tutto ai bambini poveri (quelli famosi del Burkina Faso), quelli che la tv non la conoscono, internet nemmeno, non c'hanno un blog, e non fanno  manco playstation, ma solo la fame

Franco Battaglia prete, che  preti e suore li manderebbe tutti in missione.
Franco Battaglia prete cristiano molto poco cattolico,  prete(rintenzionale) bombarolo qualunquista, Franco Battaglia prete(nzioso) che torna a casa scosso, forse, se scompaiono Dave Gahan o Chris Martin. O Greg Lake, Pace all'anima sua..

Ma questo folletto prete sarebbe ancor più scosso, dalla scomparsa di Baricco 

o dalla notizia di  uno tsunami nel Salento? 

Perché mi dite “niente classifiche”, quando si tratta di morti? 
Dove invece  le facciamo tutti i giorni le classifiche, ci classifichiamo tutti i giorni, classifichiamo cinema TV musica libri avvenimenti, intenzioni, blog, post, utenti ed intenzioni degli utenti, commenti e contro commenti. 
Ma non sento delle "casette" zozze e usate, montate ad Amatrice... mentre la Raggi si che tira...

Soprattutto si discute sul come vivere e sul come nascondersi, dissimularsi, disilludersi. 
Ora che ci penso potrei scrivere un post: 

"Morte: tipologie ed aspettative”


Ma ora il prete(stuoso) Franco Battaglia ripensa, ad esempio, a Amy Winehouse, la (ri)scorge barcollante sul palco di Belgrado, brillantemente intossicata, 
e poi scorge un giovane morto di ipotermia sotto un quattro stelle abruzzese, E cerca agganci.

Poi vede ancora le macerie di Aleppo, e nell'altro emisfero i Lapo scagionati.

Poi i Bertone che si muovono per casa con i bus navetta, mentre una vecchietta dopo la chiusura del mercato, cerca di raccattare qualcosa tra gli scarti della mattina. Poi ancora quei cantantini sanremesi che tra una settimana ma chi se li ricorda più ... 

E poi pensa ancora che nei dieci minuti che ha impiegato ad impalcare il suo post moralistoide sono morti (di stenti, di malattia, di incuria, di ingiustizia, di egoismo, di fame o di qualsiasi altra causa che inneschi la mannaia della più cruda delle statistiche), due bimbetti anonimi nel profondo di un'Africa che possiamo solo immaginare
 
Il prete Franco Battaglia, allora si, che mette in ordine queste morti. 


Le mette in fila proprio per importanza, ci  fa il post e la povera Amy, da qualsiasi punto di vista io la guardi,  'stà macabra classifica,  è sempre in fondo; perché sarà pur vero, come fatto notare da più utenti, che la Morte livella tutti e che quella di ognuno merita tutto il Rispetto. 

Ma, a mio modo di vedere, è la vita che andrebbe apprezzata, quando ce l'hai in pugno, e garantita invece, quando nel pugno hai solo le mosche a nutrirsi del tuo scheletro.

Poi sai che c'è? Ognuno si scuota come meglio crede.  
 

giovedì 9 febbraio 2017

TUTTO QUELLO CHE FARA' LA RAGGI...

"mado' quant'è arto!!..."

Voglio contribuire anche io per far sapere alla maggior parte del mondo bloggereggio - poveri sfortunati che non vivono a Roma, la città più bella del mondo -, quali e quante iniziative stia partorendo la vituperata giunta Raggi per far si che si viva la caput mundi in maniera sempre più entusiastica:

Finestre anodizzate al Colosseo
Copertura del buco sulla cupola del Pantheon
Impianto di risalita sulla scalinata di Trinità dei Monti
Maxi rotatoria attorno al Raccordo Anulare per favorire l'accesso al medesimo
Riappiccicatura agli alberi delle foglie cadute
Teletrasporto del biologico con smaltimento spaziotemporale
Sottopasso per estendere il Cammino di Santiago
Allargamento delle buche in strada, almeno si vedono bene e si evitano
Rosso o verde ai semafori su responso della Giuria Popolare
Job (ar)rotation degli assessori
Stadio della Roma no, o forse si, vediamo dai...  

"Mortacci vostra.. se lo avressi saputo..." 



martedì 7 febbraio 2017

DADA 101



DADA: Movimento letterario d'avanguardia (Zurigo 5 febbraio 1916)
              fin dal nome, scelto a caso su un dizionario francese,
              è dichiarato l'atteggiamento di rifiuto della cultura
              e della morale corrente e dei sistemi convenzionali di comunicazione,
p r o p u g n a n d o
              una scrittura
              l
              i
              b
              e
              r
              a
              da ogni regola sintattica,
DADA è lo spirito libero.

Ora, già intrupparvelo a mo' di celebrazione, su questa pagina
             è tutto sbagliato.

domenica 5 febbraio 2017

SMETTO QUANDO VOGLIO MASTERBLUFF


La sindrome da Una notte da leoni 2, colpisce clamorosamente ancora... vado al cinema tutto speranzoso e mi imbatto in un prodotto appena simpatico, ben strutturato, con addirittura qualche personaggio in più, come quel Morelli/Coliandro finalmente nelle sue corde (e anche qualcuno in meno.. aridatece Marcorè!), ma lontano anni luce dalla prorompente vitalità, dall'effervescenza, dalla brillantezza di gags e idee del primo episodio, che stavolta latitano di brutto, come se ci si stesse ancora rimirando allo specchio all'insegna del “ma quanto semo bravi”.


Ormai conosciamo il plot, svanito l'effetto “ricercatori disperati”, archiviato il boom della droga sintetica, ci ritroviamo in uno stallo creativo che vorrebbe vivere di rendita: i personaggi base sembrano incartati (compreso l'immenso - in tutti i sensi - Fresi), oppure sottoutilizzati, e per contare le scene di comicità “memorabile”, tra l'altro bruciate tutte dai soliti trailers anticipatori, basta meno di una mano davvero.
In più cloniamo anche il brutto vezzo di segmentare e ipotecare il futuro, girando già da subito un terzo episodio, alla stregua degli infiniti Star Wars e Signori degli Anelli, inserendone subito il trailer all'interno del film...

insomma, delusione ragazzi.. il mio eroino Edoardo Leo se la cavicchia pure, ma il disagio di fronte alle avventatezze dei suoi compagni di avventura e bisboccia, ricorda molto il mio, di disagio, che ancora con memoria viva della splendida prova d'esordio, fresca e innovativa, cerco una scintilla che mi faccia sobbalzare, come allora, sulla poltrona.


Qui ricalchiamo stancamente tracce già percorse, senza neanche quel brio che strappa risate a scena aperta, ci limitiamo al compitino. Siamo passati dal tema al dettato. A poco vale qualche escamotage, come il flashback a fumetti, o l'anticipo del terzo capitolo, tutti effetti confondenti, a rimestare un soufflé sbragato nel forno.

Al posto di Sibilia avrei mirato su un prodottino tutto nuovo, senza puntare solo alla cura di un'estetica formale.

Ma forse a lui Una notte da leoni 2 è piaciuto. 
Infatti ecco pronto il 3.
Stavolta aspetto Sky. Smetto io quando voglio.




sabato 4 febbraio 2017

TANGO!



Non aveva mai mosso un passo di tango.
In realtà era lì perché gli avevano parlato di donne da sogno,
e del ballo come terapia.

Di come ci si potesse dimenticare, anche per poco, delle proprie noie, dei crucci, forse dei dispiaceri anche, lasciarsi andare ad un ritmo, ad una musica che può trascinare come la corrente di un fiume, decisa anche nella sua apparente docilità.

Eppoi c'era da abbandonarsi tra braccia affidabili, sapienti, come un viaggiare su binari stabili, volteggiare in sicurezza, chiudere gli occhi su un otto volante di magnifiche sensazioni.

Rimase lì ad ammirare una coppia leggera che accarezzava l'aria al passaggio.
Un'armonia in movimento.

L'Insegnante lo chiamò e gli disse solo:
Oggi osservi, e anche domani. E dopodomani lo stesso.
La prima lezione si chiama: desiderare di muoverci anche noi”



Resistette i primi due giorni.
Poi si segnò a spinning. 


venerdì 3 febbraio 2017

UCCIDE IL RAGAZZO CHE AVEVA PROVOCATO LA MORTE DELLA MOGLIE.



Io non lo so cosa scatta nella mente. E non vorrei neanche provarlo mai. Quando leggiamo di queste storie rimaniamo a bocca aperta come se non potessero o dovessero riguardarci mai.
Leggiamo a caldo.
Giudichiamo dall'esterno.

Ci stupiamo del gesto eclatante. Lo archiviamo alla pagina dell'assurdo. Un assurdo che però si prende la libertà di accadere sempre più spesso.

Manca la serenità per far fronte agli avvenimenti più disparati e pazzeschi? Manca la fede? Manca la pace interiore? Manca il buon senso? Manca la capacità di poter convivere col dolore? Manca il poter credere di fare fronte alle disgrazie più grandi?
Serve pensare che certi gesti sono guidati, come il portare l'arma del delitto sulla tomba della moglie quasi fosse una rosa.
Serve costruirsi una visione distorta della nostra vita che non sarà più uguale, e non potremo dedicarla a chi ci mancherà per sempre, serve costruirci una visione tutta nostra, dove chi sbaglia dovrà pagare a costo di seguirlo anche noi in un'odissea di rimpianto e pena eterna.

Io non lo so cosa scatta nella mente. E non vorrei neanche provarlo mai.
Perché la mente è un buco nero.

E non basta una vita a riempirlo di giustificazioni, di risposte, 
e di motivazioni. 

giovedì 2 febbraio 2017

ORA



Ora è solo una lucina
la tua assenza.

Non arde le mie orme disperse,
non culla l'aria
che penosa contorce il pomeriggio.

Non reclama
il tuo volto trasparente
in cerca di quiete.

Ora è solo una lucina
ed il riverbero lo avverto
quasi come
di riflesso dorato
tra i tuoi capelli setati.

mercoledì 1 febbraio 2017

QUANTO TEMPO DEDICHIAMO AL BLOG?


Ovviamente c'è da distinguere subito in due grosse categorie: chi usufruisce di internet in ufficio e chi no 
(e chi, per ora, non lavora per motivi solo "tecnici": io. Ma questa è un'altra storia) 

Ed a seguire le sottocategorie di  chi lavora e chi no (e Magnolia la sa lunga), oppure chi lavora a casa o chi non fa un ciufolo sul posto di lavoro, o chi sta malato cronico (sempre io, per ora.. ihih..)

Poi ci sono le sottosottocategorie: quelli che girano col portatile in autobus e sotto la doccia, o che soffrono d'insonnia e internautano di notte, oppure si svegliano all'alba perché per il resto della giornata non avrebbero un attimo (io quando non ero in malattia ad esempio..grrr..), 

Infine passiamo alle ultracategorie: quelli che s'aiutano anche coi fake ed i troll, coi parenti e con gli amici degli amici, coi doppi e tripli nick o con doppleganger prezzolati; blacklistano, rispondono, opinionano, recensiscono, copincollano, cancellano, fotografano, cinepresano, homevideano e telefilmano, bookmarcano e  youtubeggiano, e stanno su altre sei piattaforme in contemporanea, e su tutti i social, pure quelli che smuovono due click al mese, tipo telegram... 

Di seguito una stima molto casareccia di “tempi e tempistiche” a passeggio per la blogosfera di qualche nominativo a caso:

Moz O'Clock           :    20 ore al giorno
Pensieri Cannibali   :    15 ore (ma nelle altre cinque vede film)
Ferruccio Gianola   :    10 ore (ma nelle altre dieci legge e scrive)
Il blog di Gus          :     5  ore (ma nelle altre quindici aleggia                                                                   sul web) 

Ovviamente si gioca.. ma per qualcuno la blogosfera può divenire una vita parallela, dove scoprire mondi magici ma incredibilmente reali, che completano la nostra quotidianità fatta di routine e visi sempre uguali, chiacchiere noiose e magari poca voglia di esprimere un mondo interiore che il nostro blog, invece, accoglie a braccia aperte. 

Non parlo dei miei tempi sul blog ovviamente, di questi tempi sfioro l'overdose, e un post simile ci stava proprio bene...

su.. fateci sapere quando vi droga la vostra pagina... ;)