martedì 27 settembre 2016

TRAFFICANTI



L’incipit è, a suo modo, un omaggio a Lord of War, mitico film sul traffico d’armi con Nicholas Cage, e denuncia quello che ancora in troppi, forse, fanno solo finta di non capire: all’origine della guerra, di tutte le guerre, c’è solo il dio Denaro.



 Il resto è tratto da una storia vera, una guerra tra poveri “ricchi”. Uno scannarsi a colpi di commesse e compravendite di armi e munizioni in tutto il mondo, legalizzata da governi che pensano solo ad arricchirsi. Alla quale partecipano squali e sprovveduti… tutti alla sola ricerca di guadagno facile, alla faccia di ogni etica, di ogni rispetto, senza guardare in faccia nessuno, parenti, amici, complici, alleati o chicchessia.


Vaghiamo tra il tragico e il comico in un bilanciato reality che mixa farsa e dramma ponendo bene in evidenza a cosa si può arrivare affamati di voglia di affermazione e supremazia o anche solo di fare soldi facili.


I protagonisti sono in perfetto equilibrio nella loro evoluzione che li proietta ai vertici di un mercato spaventoso, che con occhi meno ipocriti e pietosi rende decisamente plausibili anche le voci complottiste sul crollo più o meno "provocato" delle torri gemelle… e al centro di un mondo che li stritolerà lentamente, dal momento in cui non si accontenteranno più delle briciole ma punteranno all'assalto dell’intera torta.



Jonah Hill e Miles Teller, con le loro titubanze, le insicurezze, quell'agire incauto e sconsiderato, sono di certo più vicino a noi che a famigerati mercanti d’armi senza scrupoli, e questo rende la storia credibile (lo è davvero del resto) e compatibile il nostro virale parteggiare per loro, e il prendere a cuore i loro destini, nonostante non si tratti esattamente di eroi da esaltare. 

Ma tant’è. 

Finché non capiremo che la guerra è solo un affare, e non  l’unico metodo per risolvere dispute mondiali.



Dulcis in fundo, la partecipazione di Bradley Cooper (che produce anche). Un attore che ormai può permettersi qualsiasi performance, di qualsiasi intensità o durata, e rimanere impresso indelebilmente.

18 commenti:

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    1. Particina trascurabile e trascurabile pure lei. Considera che sono un fan di Margot Robbie. Fuori concorso.
      Del resto nel film serviva una che non distraesse troppo..

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  2. E' un film di quelli che vorrei vedere, e che per esempio però so già Paola proprio non gradirebbe per nulla ^^
    Poi anch'io come sai sono uno che apprezza Cooper, molto, e non mi spiace nemmeno Jonah Hill :)

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    1. Prendi Paola, la porti in una multisala, fingi di comprare i biglietti del film che vuole vedere lei e poi... Trafficanti!!! ..se si ribella le stampi uu bacio mozzafiato cosi resta imbambolata giusto quelle due ore che servono

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    2. Oh, le sai tutte, grandissimo! ^^ Ci provo e ti faccio sapere! ^^

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    3. Si, è vero che non credo lo vorrei andare a vedere al cinema. E' altrettanto vero che però potrei essere corrotta con una mega porzione di pop-corn imburrati solo per me.

      Intanto il film con Adam Sandlar che ho scelto io è stato un successone; spero che poi tu sia andato a vederlo, Franco :-)

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  3. spero di andarlo a vedere....sperooooo!

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  4. Tu non nominare il nome di Bradley Cooper invano... :)))
    P.s. se poi non mi posti una carrellata di foto... ;D

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    1. E si direi proprio di si ci volevano più foto....
      E miglioriiii!
      Andrò a vederlo cmq.

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  5. Vabbè, mai dovrei partire dall' ABC visto che non ho mai visto "Lord of War" e non ci tengo.
    In quanto a Cooper, come già detto ampiamente qui da te, non ci vedo nulla, né bellezza, né talento.
    Sarò strana io eh...

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  6. interessante recensione,ma il genere non mi attira molto.
    Buona giornata

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  7. > all’origine della guerra, di tutte le guerre, c’è solo il dio Denaro.

    Questa è anche la posizione del bergogliaccio.
    Ma è un falso clamoroso.
    Ci sono state e ci sono migliaia di guerre e miliardi di crimini nei quali il denaro non c'entra una mazza.

    E' una visione un po' marxista, quella che riduce, anche, le persone a tubi digerenti, che interpreta tutto in modo economicistico.

    Le persone sono anche PRINCIPI, IDEE e (DIS)VALORI checchè ne dicano, ad esempio, i crescitisti e i filomassmigrazionisti che la smenano da mane a sera col valore economico dello tsunami migratorio, un falso nel falso.

    Le persone sono PRINCIPI, IDEE e (DIS)VALORI anche nel peggio (o melgio, dipende dai punti di vista) e per essi commettono crimini e fanno guerre.

    Falso clamoroso.

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    1. Principi, idee e (dis)valori nascono anch'esse da una funzione puramente economica. Mi ci gioco quello che vuoi. In soldi, ovvio.

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    2. Alcuni (dis)valori possono essere motivati economicamente.
      Alcuni.
      Altri no.
      Nel meglio e nel peggio.

      Ancora, una visione marxista che interpreta tutto in chiave economicista, è nello spazio del problema.

      Non c'è alcuna giustificazione economicistica nello sfascio, nella balcanizzazine, nella distruzione multietnica della società in attuazione, neppure economica o economicistica.
      Così, parimenti, crimini e guerre NON vengono fatti solo per denaro.

      E' evidente.
      Ad ogni livello della società.
      Dal condominio alla borsa (se avrai visto Wall Street, la pellicola con Michael Douglas, ricorderai che NON era la tensione verso più denaro a muovere le pulsioni distruttive, sadiche e nichiliste degli speculatori ma, ad esempio, proprio la voglia di distruggere altre organizzazioni, altri speculatori).

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