lunedì 31 marzo 2014

UN DIFFERENTE PUNTO DI VISTA


Il bianco lucido che acceca
ti guasta l’anima,
accartocciata ad una vertigine.

C’è guerra di soli sul pendio
che precipita trascinando via i sensi storditi.

Lo mormoro soltanto, lo stupore multistrato,
atterrito dal silenzio che passeggia compunto
incuneandosi nel buio che scatrama
e macchia
il bagliore tutt’intorno.

Il cuore ingurgita fiato sconnesso
inciampandosi addosso, aritmando a bocca aperta
elemosinando un punto d'appoggio, una convergenza,
un equilibrio, una spalla che non sgomenti.

Luoghi forse solo immaginati,
appaiono in un unico, irreale, 
sconnesso punto di chiasso convulso.

Mi sguscio fuori dai polmoni squartati,
ma ancora il respiro non rompe il fiato
ne' s'adegua a prospettive impazzite
come strusciato di neve in tempesta.

E gli occhi (dove sono i miei occhi?)
virano loro malgrado,
virano accecati d'anima guasta.

Ma porca della miseria!! Sempre la stessa storia!!

Me li devo toje 'st'occhialetti 3D 
quanno esco dar cinema!!!!



domenica 30 marzo 2014

HILL CLIMB RACING!!!!!! scaricate l'appppp!!!!!!






Ecco con cosa mi sto drogando ultimamente .. mi bastano cinque minuti in metro, dieci alla posta, tre al semaforo, sei in fila dal dottore, faccio guidare la mogliettina, invece del caffè mi sparo un saliscendi, arrivo in ufficio prima... trascuro il bloggg!!!!

... tutta colpa di... HILL CLIMB RACING!!!

"Uno dei giochi di guida basati sulla fisica (di un realismo da far invidia alle più evolute playstation!!), più appassionanti e scaricati mai creati! 
Ed è gratis!

Ecco Newton Bill, il giovane aspirante corridore d'altura. Sta per imbarcarsi in un viaggio che lo porterà dove nessuna corsa si è mai tenuta prima. Con scarso rispetto per le leggi della fisica, Newton Bill non avrà pace finché non avrà conquistato le alture più alte su nella luna!


Affronta le sfide di ambienti da scalata unici con molte auto diverse. Guadagna i bonus con ardite acrobazie e raccogli le monete per aggiornare la tua auto e raggiungere distanze anche maggiori. Stai attento, comunque – il robusto collo di Bill non è lo stesso di quando era un ragazzo! E la sua vecchia succhiabenzina finirà presto il carburante.
Funzionalità:


- Tanti veicoli diversi con aggiornamenti unici (molti veicoli differenti: moto, (consiglio la moto su tutti gli altri...) camion, jeep, carro armato, auto della polizia, ecc.)
- Le parti aggiornabili includono il motore, le sospensioni, le gomme e la trazione integrale
- Numerosi scenari con livelli da raggiungere in ognuno di essi (campagna, deserto, montagne russe e la luna! +++)
- Condividi il tuo punteggio con una schermata insieme ai tuoi amici!

- Grafica fantastica e armoniose simulazioni di fisica
- Disegnato per vedersi bene su dispositivi a bassa e alta risoluzione (inclusi i tablet)
- Rumore realistico del turbo quando aggiorni il motore!"

fai una prova.. 
e rimarrai con le mani sul volante (o sul manubrio..  )



Ebbene si, ho fatto outing.. android ha presso possesso delle mie residue capacità neurologiche e mi sta portando sulla melliflua e purulenta strada dell'assuefazione... aiuto!!!! 

..però una corsetta la consiglio anche a voi...   ;) 

venerdì 28 marzo 2014

E LA COSA


A volte mi chiedo 
come mai
certe sere mi affascinano.

E la cosa mi preoccupa.

Perché altre no?




giovedì 27 marzo 2014

C’È ANCORA SPAZIO?



.. e non è la domanda che si porrebbe un astronauta fuori dal suo modulo lunare, e neanche la nostra, intenti ad infilare l’ennesimo maglione nell’armadio.  



Trattasi di spazio diverso, quello di cui domando, uno spazio mentale, che esula dallo spazio utilizzato in bytes e che se ne fa poco di immense praterie, e anche di trenta posti liberi nel parcheggio accanto la metro.


È uno spazio dove accomodare i pensieri, dove non essere disturbati neanche da se stessi, uno spazio tutto infiocchettato di cose comode e tempi ordinati, uno spazio di dediche ai propri programmi, sapete quelle intenzioni che procrastiniamo da una vita?
Ecco, proprio quelle, che ivi convocate si guardano attorno esterrefatte chiedendosi.. ma siamo proprio noi? E questo spazio è tutto nostro?!?


C'è ancora questo spazio?

O siamo destinati sempre a sommergerci di cose da fare 
senza aver fatto quelle precedenti?

Di libri da leggere avendo, forse, appena sfogliato quelli inscaffalati? 
Di film da scaricare, con dvd a volte ancora da scellofanare?

E quelle che facciamo, allora?

Sono le cose prepotenti? Quelle che lo spazio se lo prendono?!?

Quelle autodeterminate?




martedì 25 marzo 2014

BOOMSTICK AWARD 2014


Io lo sapevo che mi mettevano in mezzo (ma più probabilmente lo speravo, per fare poi la parte del finto modesto). Grazie intanto a Bradipo, Denny B. e pure a Miki Moz!!
Tenterò di andare vagamente controcorrente pubblicizzando blog anomali che spesso e volentieri (almeno alcuni) se ne strafregano della corrispondenza e dei contatti ma usano il loro spazio principalmente per interiori e personalissime elucubrazioni (voi direte.. ma perché non scriversele sul personal OpenOffice di casetta loro?!? Eccheneso io.. diciamo che inizialmente sarebbe stato anche il mio fine.. poi mi è piaciuta molto l'idea di andare on line e scassare i maroni a tutti...magari nel loro intimo, lo pensano pure loro.. )

Ed ecco allora le regole e, ovviamente, i premiati di questa simpatica iniziativa ideata da Mr.Hell del blog Book and Negative:  le parole sono (quasi) tutte sue: 
Il Boomstick Award è un premio per soli vincenti, semplicemente.
 
Come si assegna il Boomstick? 
Ufficialmente non per merito... i meriti non c'entrano in questa storia (cit.) 
Si assegna per pretesto. O con ottime scuse, se preferite. 
In ciò essendo identico a tutti quei desolanti premi ufficiali che s'illudono di vantare qualcosa. 
Il Boomstick Award, dunque, possiede il valore che voi attribuite ad esso. Nulla di più nulla di meno. 


Per conferirlo è assolutamente necessario seguire queste semplici e inviolabili regole:
1 - I premiati sono 7. Non uno di più non uno di meno, non sono previste menzioni d'onore.
2 - I post con cui viene presentato il premio non devono contenere giustificazioni di sorta da parte del premiante riservati agli esclusi a mo' di consolazione.
3 - I premi vanno motivati. Non occorre una tesi di laurea, è sufficiente addurre un pretesto.
4 - E' vietato riscrivere le regole. Dovete limitarvi a copiarle come ho fatto io, così come Egli (e per Egli intendo Hell) le ha concepite.
 
 

Comunque sarei felice se qualcuno dovesse scoprire una qualche affinità elettiva con qualcuno dei bizzarri sottoscritti:


Qui si scrive leggiadro e mellifluo. C'è da interpretare. C'è da meditare.
C'è pure da non capirci, volendo.


Begius rivolta  il quotidiano con naturalezza estrema. E' noi. In incognito. 


Poesia finissima. Per chi volesse farsi stilettare il cuore


Genio dell'interpretazione. I suoi punti di vista destabilizzano. A volte anche lui.

Chi cerca, trova.

Poesia finissima. Per chi volesse farsi (ri)stilettare il cuore

Kowalski un'autobiografia (quasi) autorizzata

Dal suo profilo: "Chi sono?.. bella domanda. Ma "loro" chi, esattamente?"

Abbozzi di mondi

Cosa bozzuta ci immerge in dimensioni parallele o forse diagonali o anche inesistenti.
La cosa bellissima è il rendere paralleli, diagonali o inesistenti, anche noi che leggiamo rapiti.








mercoledì 19 marzo 2014

INSTAGRAM



Ma proprio alla fine,
potrà ancora succedere
che in qualche remoto angolo di terra,

parlando a viva voce con un mio simile,
capiti che gli porga, cosi per caso,
una consunta foto satinata 
con un bordo gualcito,

e mentre lui la guarda, tra l’incanto e la meraviglia,
e la tocca, ascoltandone la consistenza,
io possa avvertire, nei suoi occhi,
il riflesso di una gioia comune e parallela,
che supera instagram di mille anni luce?





sabato 15 marzo 2014

ALLACCIATE LE CINTURE (2014)


Siamo abituati, ormai, al consueto cinema ozpetkiano.
C’era stato un leggero e piacevole deragliamento con Magnifica presenza, ritorniamo ora alle abituali turbolenze di cuore (dalle quali, appunto, il consiglio del titolo) che vedono ambienti allargati e ripetuti siparietti tra generazioni diverse.
E caratteri opposti anche, dove possono intrecciarsi amori viscerali e amicizie profonde (fantastico e bravissimo, in quest'ottica eterogenea, Filippo Scicchitano, che inizialmente ricorda un incredibile Renzi adolescente..)
La Smutniak fa la tosta in una parte dura e puntigliosa, che la coinvolge in diverse scene emotive, ad esibire facce affrante o allegre tenerezze.
Dove non convince, invece, sono gli eccessi estremi, come nella fase della malattia, oppure nella scena clou del film, quella chiave, la svolta, per cosi dire, che si trasforma in una tamarrata biblica che difficilmente avrebbe visto la luce, anche sotto l’egida di un Vanzina o di un Neri Parenti: la Smutniak folgorata dal fascino rozzo del superboro (appena sfanculato per questioni di razzismo qualche giorno prima), gli serve, al bar dove lavora, una media chiara, che il primate tracanna tutta d’un fiato (ma senza rutto libero finale.. si vede che fatto 30, Fernan non se l’è sentita di fare pure 31..) e lei và in brodo di giuggiole davanti alla performance cammelliera, si fa prendere dalle caldane, molla il banco e vola via appresso al richiamo della barbarie (che sicuramente “ha pure da puzza'.. ”), ed entrambi via in moto (e senza casco ovviamente, che me voi rovina' i capelli al vento e l'occhio ebete?..)
Il protagonista maschile, Francesco Arca, è un autogol micidiale, fisico palestrato, cervello mai pervenuto.

"Minchia.. me so' scordato er casco pure oggi... ma 'ndo ce l'ho la capoccia?"  Ner casco.

Vero che si vuole giocare agli opposti che si attraggono ma, come sull’ottovolante, prima della discesa c’è una salita e passare d’incanto da un estremo all’altro, se da un lato snellisce l’impianto di sceneggiatura, evita anche al regista pigro di impelagarsi in una molteplicità di dinamiche a malapena sfiorate.
Il nostro ominide non esprime un concetto che è uno per l’intera durata del film... quando gli viene chiesto se per caso è dislessico, gira i tacchi e va via, chiedendosi, probabilmente, per quale nazionalità l’abbiano scambiato...).
Apprezziamo gli stacchi spazio/tempo che ci ripropongono tutti gli elementi, amici e familiari, tredici anni dopo a gestire le loro pieghe di vita. Ed anche gli incroci temporali, anche se grondanti simbolismi spesso elementari (mare calmissimo prima, in burrasca poi).



Ci piace meno il quadro che propone una deriva tragica senza che i rari elementi narrativi a sorpresa prendano il sopravvento o incidano più di tanto sulle palate di commozione sparse generosamente... insomma l'Ozptek che in fondo conosciamo a memoria. 
Garanzia per molti, accenno di noia per altri. Me compreso. 

mercoledì 12 marzo 2014

VENTIQUATTRO FOTOGRAMMI AL SECONDO



Il cartone animato perfetto è realizzato
con ventiquattro fotogrammi al secondo.

Quella perfezione che ti fa esclamare:
Accidenti, sembrano proprio veri!!”

Ma chi l’ha detto che dobbiamo andare
a 24 fotogrammi al secondo per sembrare veri?



Quando mi fermo a respirare il mio amore che dorme
smuovo assai meno fotogrammi.

Sentendomi, tuttavia, più vero del vero,
più perfetto di quei perfettissimi micro scatti
che servono a farmi sembrare più vivo del vivo.

I quali, fondendosi vorticosi in un solo secondo,
fanno diventare un cartone,
animato.



Stasera ci gustiamo il tramonto,
in tenerissima quiete,
molto cartoni e pochissimo animati.

Si e no, tre fotogrammi.





sabato 8 marzo 2014

NOTTE



Apro gli occhi di soprassalto, come ogni mattina, la sveglia stiletta schegge di suono su e giù per il sistema nervoso interrompendo sogni, incubi o, più semplicemente, un sonno profondissimo.
Faccio fatica anche a capire chi e dove sono, e cosa diavolo sia questo indistinto trillo malefico.
Con una mano che rimane comunque addormentata, come in avanzata fase di secessione dal resto del corpo, ammortizzo la sveglia in qualche modo, planandoci sopra un colpo a casaccio coordinato più dall'istinto che da altro.
Ma non è la sveglia.. non può essere del resto, è sabato!!! 
Porca miseria è sabato!! Avrei potuto dormire... è il telefono.. 
oddio il telefono all’alba di sabato!! chi può essere?!! 
Cos’è successo?!?
Mi alzo di getto e vago a tentoni tra spigoli che tendono agguati. Alzo la cornetta. 
E' papà con la voce grave, quasi strozzata: 
“Hai sentito che succede?”

Che succede? ..che è successo!! Buio?!?.. ma che dici?

Guardo fuori ed è..   proprio buio..


Ma come?! Sono le nove?! E’ impazzito tutto?!

Riguardo anche l'orologio della sala..

No... l'ora è giusta.

Mi affaccio alla finestra che trasuda umidità ed il buio mi avvolge ovattato e denso, come una sferzata di freddo oscuro.

Nessun chiarore all'orizzonte.
Solo buio.
Ok, ok.. è un sogno.. ora vado in bagno e mi sbatto un po’ d’acqua fredda in faccia.

Buio.

Sono le nove e mezza.
Accendo la tivu, Rai news 24 è in subbuglio.

E mi si gela il sangue.

Sembra ridicolo a leggerlo cosi in sovrimpressione, ma il cuore mi sale in gola: alle 3,07 di stanotte, 1 marzo 2014
la rotazione terrestre si è bloccata.


E' buio perché lo sarà chissà per quanto.

Al suono del telefono si è svegliata anche mia moglie, più assonnata della notte che incombe fuori: ma cos'è successo? 
Che ore sono, è ancora buio...

Si è buio ma non perché sia ancora presto amore, sembra ci sia qualche problema... con l'asse terrestre.

E se rimarrà buio... prima o poi gelerà tutto e dall'altra parte del globo surriscalderanno lentamente.
Ora non t'agitare, sentiamo cosa dicono in tv, magari è una cosa temporanea, che ne so, inutile fasciarci la testa se non sappiamo neanche di che morte dobbiamo morire!

...e poi iniziano pensieri e colgo situazioni tra le più disparate che s'accavallano in ordine sparso dal faceto al terrorizzato.. senza più alba addio tramonti, moriranno tutte le piante, ma anche tutti gli animali, non crescerà più grano.. oddio! 
Anche noi moriremo di fame e sete!!.. O mio Dio... 
e niente più fiori, o sabbia che scotta, e sole a picco, niente più ombre e occhiali da sole, addio anche ai cappellini a visiera, alle creme solari, e poi basta magliette a maniche corte, sdraio sul terrazzo, e poi ancora niente più ore a raccogliere conchiglie passeggiando nel refrigerio di risacca o stelle alpine e asparagi in montagna, anzi, addio alle montagne, alle mele da un albero, 
o rimirare un filo d'erba che crepa l'asfalto rovente,
o anche cogliere un volo radente di farfalla, un bagliore di riflessi, colori, sfumature, e quello stringere gli occhi che pensavamo fastidioso quando un raggio di sole ci prendeva d'infilata? 
Addio a ogni cosa che necessita di una luce  come quella solare… naturale… vengono i brividi a pensarci ora, in questa notte infinita che già opprime, che già sento cucita addosso come una cappa, dove il respiro s'inceppa di paura, dove non trovo spazio per comete o stelle cadenti luccicose, ma solo un buio accecante..


... sarà tutto oscuro di quell'oscuro che ghiaccia l'anima, che azzera la fotosintesi clorofilliana, che stoppa i processi vitali, che ignora la pigmentazione abbronzante, e farà sempre più freddo, e ripenso agli Stati Uniti, guardati incredulo al tg proprio in questi giorni, con i loro pazzeschi cinquanta gradi sottozero, o alla Russia e i suoi gasdotti che presto non basteranno più.. e adesso saremo noi a congelare il fiato, a barricarci di termosifoni, fino ad abbrutire i sogni, fino a deprimere la speranza gettandola in fondo a quel buio come una bambola disanimata...

verso le dieci, da un telefono che rigurgita spavento da stamattina, riesce a prendere la linea mio cognato:

“Ma porcaccia della miseria!!
Ma te rendi conto che casino?
E mò co' 'sti sedici mila euro de pannelli solari
..ma che cacchio ce faccio?!?”


domenica 2 marzo 2014

VELA UBRIACA


Questa sera gronda stanchezza
dalle sue nuvole appuntite
contro l’orizzonte sfocato
e le auto di lamiera vociante
a sfiorarmi e ridermi contro
tutta loro baldanze protervia
ed io mi muovo piano,
sto a guardare tutto.

A percepire questi mille movimenti
che sfuggono la frenesia
riducendo la sera in notte macinata
luce sprizzata di sole residuo
in sfrigolio di stelle pallide
che illuminano come candele pigre
ad una festa d'addio
questa sera mi accompagna da lontano,
lingua rasente,
vela ubriaca, eco distorto,
ricordo liso con le orecchie agli angoli,
come vecchio quaderno sgualcito.

E quasi non vedo la strada,
quasi non indovino
curve sbilenche e trappole d'incroci.

Si fa tardi impercettibilmente,
se riusciamo a rallentare
tutte le funzioni vitali,
se deleghiamo un senso
alla nostra sopravvivenza.
Un sesto senso magari.