giovedì 14 novembre 2013

FRANCESCO PICCOLO A VIA DELLO STATUTO


Mentre leggevo il Suo racconto
su Via dello Statuto, a Roma, (tratto dal godibilissimo Momenti di trascurabile felicità) ho prima sperato, e poi temuto, di far parte di quelle singolari storie, delle folcloristiche e bizzarre ricorrenze sbirciate dalla finestra.

Perché anch’io mi ritengo uno di quei “movimenti”.
Tutti i sabato mattina transito a Via dello Statuto, parcheggio lo scooter appena dopo MAS, coacervo di varia umanità, e faccio un giro di (r)esistenza lineare e convenzionale per quel magazzino dove la mia dolce consorte non entrerebbe neanche a pagamento.

MAS (Magazzini Allo Statuto) quindi,  come linea di confine, come terra dei nessuno, come limite invalicabile dell'umano errarsi/vendersi/corrompersi, dove le commesse del libro si confondono agli avventori.


E proprio io, ora, leggo che qualcuno, sempre in quella via

- dove io libero le ansie allineandole ai bordi della mia vita, dove tento di riconciliare le brutture settimanali ed i nodi esistenziali con una full immersion di mercatino ai margini -

è padrone delle consuetudini, le enumera, le spia, se ne appropria dall'alto, le sviscera e le fantastica, le disegna di nuovo, ne sbozza i contorni masticandone l'essenza, e sempre io, che in quella via brucio, come carta al fuoco, questi miei momenti di fragile felicità
adornati di velata trascurabilità;  mi avverto, in tangibile tempo reale - leggendo il Suo libro - spiato, osservato, spulciato, denudato, defraudato del mio minimo alone di mistero, 
e se anche Lei non abitasse più in quella corta e pulsante via, non ne ricordasse rumori, polveri di aromi orientali e cotone grezzo, caffè fragranti e ciambelle zuccherose, elettronica low cost e borse clonate;  io, comunque, ogni sabato, ora, mi eleggo a Suo movimento, a mossa ripetuta, a consuetudine origliata.


Alzo il naso in su, cerco d'individuarla una finestra traslucida, un fiato curioso, uno sguardo che studia e cataloga e riscrive una storia, di ogni storia in transito, che architetta un'altra esistenza su esistenze in affanno, che (de)scrive, di nuovo,  speranze, agghinda le fughe, celebra un movimento - o più che siano - quantunque timidamente defilato.

E m'illudo, allora, sereno e disarmato nel Suo pensiero, in una Via dello Statuto sconfinata, algoritmo del mondo che sforna sequenze apparentemente disordinate, 
ma in realtà (croce)Via docilmente addestrata da un Suo sguardo a tenere assieme storie mischiate, epiloghi di esistenze confusionarie che vanno a separarsi proprio lì, o proprio da lì tentano, ancora, di riordinare il proprio disagio, depistando l’inadeguatezza.



E non credo importi granché se Lei ci sia ancora, affacciato.

Ha creato, o meglio individuato, un universo di emozioni parallele.

E questo le è magicamente sopravvissuto.

Un universo dove ognuno sa bene cosa c’è in quella borsa che attira la curiosità,  ma gioca a non saperlo, ed allora le spio anch'io le borse delle commesse,
il contegno dei senegalesi, i cinesi con la sigaretta sul ciglio del negozio, pronti a fumarsi il resto della città, 
le spio dall'alto pur calpestando sanpietrini corrosi.

Grazie per quel Suo “desiderio”, 
per quel punto di vista,
e grazie ancora per le emozioni 
(trascurabili neanche un pò...).

p.s. a proposito, a Natale MAS chiude. Davvero. 
Chissà dove parcheggerò i sogni...


6 commenti:

  1. Ammetto di essere ipersensibile alle "d" eufoniche non indispensabili, ma quel "ed i nodi" mi ha fatto star male... Brrrrrr :-))

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    1. Però salvaguardano una certa musicalità.. concedimelo.. ed-dai!! ;))

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  2. Io quel libro ce l'ho ed è davvero carino, mi ci ritrovo in molte cose!!
    Purtroppo non conosco il MAS...

    Moz-

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    1. ..eh eh.. quello che compri da COIN con 300 euro lo prendi da MAS con 30 (e non è affatto detto che duri meno... ;))) )

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  3. Qui da me purtroppo non c'è... :)

    Moz-

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    1. ..se ho capito bene, sei in provincia... goditela!! (finché reggono...)

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