venerdì 2 agosto 2013

CRETA




Il filo di Arianna, srotolato per la prima volta nel labirinto di Minosse, ci conduce per spiagge caraibiche, gole, vallate, sentieri dalle centinaia di scalini strappati alla roccia per tuffarti in un blu dipinto e noi, dedalicamente persi,



ci lasciamo inebriare giorno per giorno da chiese monastero, angoli di paesi scrostati, residui di fortezze che hanno avvistato un mondo in transito,
architettura ibrida che pesca dal bizantino arrotondato al ricamo veneziano;



tra l’Egeo ed il Libano Creta si erge a dividere il Mediterraneo e calamitare poteri che ne squassano albe e sentieri, cime e ciottoli.
Ma l’isola e la sua imponenza si dipana anche lungo un arco di sole, ti desta un’alba egea e ti culla tramonto mediterraneo dopo un’estenuante caccia agli abissi.




Ti attira in barca, scorre pacata anse bruciate svelando riva di corallo orlato di vento a scalfirne memoria di barriera violata, ti narra un tempo di mitologia irreale e ti corrompe con un piccolo Cristo in legno. 

Il filo di Arianna lo lascio scorrere via.
Meglio perdersi e lasciarsi adottare.



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