lunedì 1 luglio 2013

L'IMPIANTO TEATRALE


A teatro siamo in perenne piano sequenza.
Possediamo il palco, la presenza e l’insieme, meno i primi piani.
Aggrediamo il/la protagonista, meno la controscena.
Addirittura ci distrae la platea.
Ma possiamo avvertire il respiro dell’attore.

Traslato al cinema, l’impianto teatrale, impone altri dettagli,
ricrea confini aleatori all’interno di una, presunta, limitata visione.
Contorce la mdp tridimensionalmente, 
manipola i tempi.
Cosa che anche la nostra poltronissima di terza fila 
non può concedere.

Non fatevi venire voglia di andare a teatro 
dopo un film ad impianto teatrale.
Rimarreste spaesatamente orfani.








L’IMPOSTORE
Tim Roth recita come avrebbe dovuto Di Caprio in Shutter Island.
Alla fine vuoi applaudire, ma perché immagini senta.


LE IENE
Cinema claustrofobizzato che chiede aiuto al teatro. E lo ottiene.

INSOLITI CRIMINALI
Un buco di bar. Un dietro le quinte palpabile. Il nervoso, palpabile.
Un palco risicato, palpabile.

SLEUTH – GLI INSOSPETTABILI
Duello di dialoghi dove Law si autoelegge a comprimario.

DOGVILLE
Ti disegno il teatro e ci faccio cinema attorno.
Dogma formato famiglia.

IL SERVO DI SCENA
Dietro e davanti la quinta. Tutt’uno a teatro. Separati al cinema.



THE BIG KAUHNA
La cinepresa sfoggia acrobazie impossibili all’occhio, adotta un attore che spazia leggiadro come in un film di fantascienza pur avendo a disposizione 6 metri quadrati e quattro chiacchiere da snocciolare.
Eccolo il teatro al cinema.


1 commento:

  1. Questi sarebbero post che mi piacerebbe veder commentati.. ma è la legge dei blog.. si guarda inesorabilmente avanti.. e il passato resta sepolto.. vuol dire che qualcosa la cancello e la ripubblico.. potrebbe valere anche per le nostre esili vite... magari siamo esistiti (o stiamo esistendo) mentre non ci cagava nessuno.. dovremmo tutti aver l'occasione di riproporci quando cambia la platea.. (non come i peperoni dopo cena però... )

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