mercoledì 31 luglio 2013

CLOUD ATLAS (2012)




"Le anime attraversano le età come le nuvole i cieli (…) Chissà chi soffia le nuvole e chissà come sarà la mia anima domani? Lo sa solo Sonmi: l’est, l’ovest, la bussola e l’atlante, sì, solo l’atlante delle nuvole, il nuvolario". 



Messicana clandestina e marinaio nero esperto in regate fuggono su un isola infestata da demoniache presenze dopo aver sottratto i nastri originali di un'opera sinfonica ad un compositore gay ed al suo compagno editore di fantascienza amante di un gangster senza scrupoli ed affascinato dalle infermiere manesche invischiato in un traffico illegale di alimentari alterati di un fast food cult in un futuro apocalittico dove ogni progresso verrà azzerato ad eccezione di alcuni aliscafi alimentati a sapone atomico residuo di un'era futuristica non distopica tutto a copertura di una multinazionale petrolifera che gestisce piattaforme oceaniche camuffate da casa di cura dedite alla ricerca di galeoni e tesori scomparsi di origine preprimitiva.

Forse non è proprio questa la trama ma vallo a sapere tu se una volta legato ben bene quell'intero bue sulla bracetta traballante del terrazzino ti usciranno fuori proprio quegli arrosticini che tanto sognavi... 
qui emozioniamo in una frazione di secondo, qui non c'è tempo di somatizzare perché il montaggio ti stronca l'analisi e t'incarta (con) le immagini a mitraglietta mentre ancora il disagio tracima sugli occhi spalancati di qualche fotogramma precedente e perdiamo irrimediabilmente quel sentiero dove altri allegramente s'avventurano in limousine... 
Che il finale stucchevolizzi il messaggio può essere considerata anche dal soprascritto nota negativa (e da qui la perdita della quinta stella),
 ma che gentilezza e crimine indirizzino il mondo rimane piatto forte di un'umanità allo sfascio e servito come arrosticino superstite di un clamoroso rogo sul terrazzino pre-ci(pi)tato mi suona innegabile come quei sette/otto (tanto per esorcizzare i famosi sei) gradi di separazione invocati in schizzato peregrinare - forward and rewind - dal 1849 al 2321. Qualcuno ha quasi colto nel segno definendolo bignamino dell'umanità, ma questo promette un livello di difficoltà in più, con le pagine numerate ad capocchiam... 

E poi come non accontentarmi di Hanks che con un solo, preistorico, rantolo di terrore, mi azzera tutto lo pseudorutilante Di Caprio gatsbyano... ;)




 

1 commento:

  1. Uno dei pochi film in cui Hanks non mi sia stato prepotentemente sulle scatole. In generale, mi è piaciuto davvero tanto ma, effettivamente, se mi chiedessero di raccontare la trama... vabbé! XD

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